L’infezione da arenavirus nel criceto seppur rara può causare delle problematiche nell’uomo. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
L’infezione da arenavirus nel criceto anche detta virus della coriomeningite linfocitica, colpisce raramente questi piccoli e simpatici roditori, in quanto è tipica dei topi e roditori selvatici vari.
Tendenzialmente i criceti che vengono colpiti non si ammalano gravemente e guariscono da soli. I pochi criceti che mostrano sintomi possono trasmettere l’infezione anche all’uomo.
Ciò comporta, nell’essere umano, uno stato simil-influenzali e infiammazione della crusca e del midollo spinale, ragion per cui è fondamentale maneggiare questi animaletti con molta cautela.
L’infezione è generata da un virus della famiglia Arenaviridae, detto LCMV ( Lymphocytic Choriomeningitis Virus).
Questo virus è presente in natura soprattutto nel topo, come abbiamo precisato precedentemente si tratta di una zoonosi.
Il contagio con l’uomo avviene per lo più per contatto diretto con roditori (ad esempio animali da laboratorio), tramite morsi di animali infetti o attraverso materiali contaminati da urine e feci di topi.
Il periodo d’incubazione per la coriomeningite linfocitica, ossia dell’infezione da arenavisur, è di 1-2 settimane.
L’infezione da arenavirus nel criceto si trasmette in diverse occasioni, ad esempio:
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Generalmente i criceti, seppur colpiti da questa infezione, non manifestano alcun sintomo, tuttavia in alcuni casi è possibili individuare i seguenti segnali:
Per poter stabilire una diagnosi il veterinario dovrà ricorrere a test di laboratorio e campioni di sangue dell’animale.
Purtroppo per i criceti che si ammalano e mostrano sintomi non c’è cura. Il veterinario consiglia di sopprimere gli animali infetti.
Successivamente occuparsi della gabbia del criceto, dove l’animale viveva. L’alloggio del criceto in questione dovrà essere bel pulito ed igienizzato, dovrà essere maneggiato con cura e con i guanti.
Tutto ciò che è venuto a contatto con il criceto malato, dovrà essere sterilizzato o smaltito, per evitare la trasmissione.
Perciò partendo dalla cosa più ovvia come quella di lavarsi le mani, fino a quella di smaltire gli indumenti in un sacchetto di plastica ben chiuso, ricordati di prestare molta attenzione.
I consigli degli esperti rammentano che per ridurre al minimo l’incidenza d’infezione da arenavisur nel criceto è necessaria una buona igiene e una pulizia costante degli animali.
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Raffaella Lauretta
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