Come creare un perfetto habitat per la tartaruga dentro o fuori casa

Come creare un perfetto habitat per la tartaruga dentro o fuori casa

Prendere in casa una tartaruga è un bel momento, ma non sempre sappiamo come comportarci. Creare l’habitat per la tartaruga di terra è importante per farla vivere bene.

habitat per la tartaruga
Habitat per la tartaruga: come crearlo e gestirlo. (Foto Unsplash)

Abbiamo deciso di prendere in casa una tartaruga. Ne abbiamo scelta una (o più di una) di terra, il che significa che avrà bisogno di un ambiente tutto suo, ma non di un acquario. E di che altro? Ovviamente, ogni animale deve vivere in un contesto adatto alle sue esigenze, che dobbiamo ricreare in modo che possa vivere bene e a lungo con noi. Quale è quindi l’habitat per la tartaruga di terra, e come possiamo ricrearlo in casa? Le tartarughe di terra amano gli ambienti caldi e umidi; quindi, per tenere bene in salute una tartaruga in casa, dobbiamo ricreare un ecosistema che possa fornire alla nostra nuova amica tanta luce e calore, ma anche e un posto dove possa scavare.

Come preparare il recinto

Tartaruga
Habitat delle tartarughe: come deve essere l’ambiente ideale (Foto Pixabay)

La prima cosa da scegliere, è se vogliamo tenere la nostra tartaruga dentro o fuori casa. Considerando però che questo dipende anche dal clima. Le tartarughe di terra infatti possono vivere in entrambe le situazioni, ma questi animali hanno bisogno di stare al caldo, quindi potremmo tenerle all’esterno se hanno modo di stare al sole, o all’interno installando una lampada riscaldante.

Per decidere se tenere le tartarughe dentro o fuori casa, dobbiamo prendere in considerazione gli aspetti positivi e quelli negativi legati a queste scelte: diciamo prima di tutto che fuori casa sarà molto più semplice trovare un posto per il loro recinto, ma in casa sarà di sicuro meno faticoso prenderci cura di loro. Quello che è fondamentale è che l’habitat per la tartaruga di terra deve necessariamente avere una temperatura specifica per farla vivere bene: se abitiamo in un luogo freddo, sarà ovviamente meglio tenerle all’interno.

Per allevarle in casa

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Una tartaruga in ambiente domestico. (Foto iStock)

Per iniziare, prendiamo una scatola di legno compensato (o un contenitore di plastica) con cui costruire il loro recinto. Il recinto deve essere lungo almeno 150 cm su ogni lato: deve essere lungo infatti almeno 8 volte una tartaruga, che in media da adulta misura 15-20 cm. Sono ovviamente misure minime, potendo avere un recinto più grande, sarà meglio costruirlo anche di dimensioni maggiori.

In ogni caso, se costruiamo un recinto di legno, non dobbiamo usare legno di cedro o di pino, perché le sostanze acide presenti in questi legni sono nocive per le tartarughe. La base del recinto va creata considerando che le tartarughe amano scavare: copriamo il fondo con sabbia e terra, in modo che possa ricordare un ambiente da esterno, ed assicuriamoci di costruire anche un pavimento nel recinto, per avere varietà nel suolo.

Un’altra buona idea può essere costruire un vero e proprio tavolo per tartarughe: una soluzione economica e semplice, che ci darà modo di avere tutto quello che serve alle nostre amiche in un contesto più comodo anche per noi. Possiamo usare un armadio senza ante o una libreria poggiati a terra, con l’apertura rivolta verso l’altro. All’interno mettiamo una bacinella piena d’acqua, dalle dimensioni adatte alla tartaruga per starci dentro ma non più profonda di 10 cm, o potrebbe affogarci. Sul fondo spargiamo un substrato di terriccio e sabbia di circa 5 cm di altezza.

Per allevarle all’esterno

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La tartaruga in esterno può avere predatori. (Foto iStock)

Nel caso invece vogliamo allevare le tartarughe all’esterno, scegliamo una zona asciutta, calda e soleggiata del nostro giardino o cortile. Costruiremo anche in questo caso un recinto, grande almeno 1,5 metri quadrati, in cui la tartaruga (o le tartarughe) possano muoversi liberamente, ma con dei lati recintati in modo che non possano scappare o incorrere in predatori che le attaccherebbero.

Consideriamo la temperatura media dell’area in cui viviamo: la temperatura esterna ottimale per le tartarughe è compresa tra i 18-26° circa, quindi se viviamo in un luogo troppo freddo per questi rettili, è meglio costruire il recinto in casa. Se in ogni caso non possiamo costruire il recinto all’esterno, possiamo portare la tartaruga fuori alcuni giorni ogni settimana quando i mesi sono più caldi, così che possa ricevere i raggi solari. L’habitat per la tartaruga che creiamo in cattività, come già detto, deve rispecchiare l’ambiente in cui vivrebbe in natura. Per capire se c’è abbastanza sole, poi, valutiamo la direzione in cui è rivolto: se è verso nord, probabilmente le tartarughe andranno in letargo a settembre. Se invece il clima è asciutto e piuttosto caldo, il letargo partirà ad ottobre circa.

Se invece la temperatura ci consente di tenerle all’esterno, consideriamo sempre che le tartarughe di terra amano scavare: le recinzioni che dobbiamo costruire dovranno quindi essere piantate bene in profondità. Il recinto, se possibile, sarebbe da costruire su qualcosa di solido (mattoni, legno, o meglio ancora cemento) così che quando scavano, le tartarughe non potranno arrivare troppo in profondità. Un’altra opzione molto economica ed efficace è mettere sotto al recinto una rete da pollaio.

Prepariamo il substrato disponendo almeno 15 cm di sabbia e terra sul fondo del recinto: come già detto, le tartarughe devono poter scavare. Usiamo terriccio finissimo e ben asciutto, l’umidità può causare problemi respiratori e infezioni per questi animali. Non usiamo poi materiali che sviluppano facilmente la muffa (ad esempio la corteccia), o materiali non adatti – come i fogli di giornale, la sabbia o il pellet – perché non trattengono abbastanza umidità, e perché non sono adatti per scavare facilmente. Anche il terreno argilloso non va bene, perché trattiene invece troppa umidità rispetto al normale terreno.

Assicuriamoci anche che all’interno del recinto ci siano zone prive di erba: l’umidità che resta intrappolata tra i fili d’erba può infatti causare problemi respiratori ed infezioni, come detto prima. Se piantiamo una qualunque pianta o dell’erba all’interno del recinto, non dobbiamo mai usare pesticidi o fertilizzanti chimici, perché le tartarughe mangeranno di sicuro quelle piante e i prodotti chimici contenuti in esse potrebbero essere letali.

Luce e calore: come regolarle

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La luce e il calore sono fondamentali per le tartarughe. (Foto Pixabay)

Le tartarughe devono sempre avere abbastanza calore: l’habitat per la tartaruga ideale deve avere una temperatura attorno ai 21-32° di giorno e 15-18° di notte. Se le teniamo in casa, dobbiamo creare un posto dove possono stare al caldo e avere molta luce (che sia una lampada o il sole).

Possiamo mettere un termostato nel recinto, per monitorare la temperatura. Questo ci faciliterà il controllo per tenere la temperatura costante, cosa molto importante soprattutto nel periodo di ambientamento di questi animaletti. Durante la notte, verifichiamo se il clima è secco: in questo caso, le tartarughe non avranno problemi anche se la temperatura è più fresca, basta che abbiano abbastanza calore durante il giorno.

Una zona per scaldarsi è ottimale per questi rettili: devono stare al caldo per digerire, infatti. Basterà verificare che una zona del recinto sia abbastanza calda per le tartarughe, in modo che quando hanno consumato il pasto si spostino lì. Una lampada riscaldante può creare un clima caldo fino a 35-37° in una piccola zona, che sarà ideale. Una lampadina riscaldante in ceramica è ideale, perché non fa luce ma solo calore: potremo tenerla accesa anche di notte. Se la zona dove viviamo è abbastanza calda e teniamo le tartarughe all’aperto, probabilmente non avremmo di che preoccuparci. Il sole sarà abbastanza per le nostre amiche verdi.

Di giorno, se teniamo le tartarughe al chiuso, dobbiamo illuminare il recinto se non c’è abbastanza sole. Una lampada UVB da almeno 5W è l’ideale, ponendo la fonte di luce al centro del recinto per illuminare l’intera area: la luce dovrebbe essere accesa per circa 12-14 ore al giorno. Controlliamo regolarmente la produzione di raggi UVB e lo stato delle lampadine, basterà usare un misuratore UV per assicurarci che tutto funzioni correttamente.

Le tartarughe adorano il caldo, ma non sopportano temperature superiori ai 26°: verifichiamo che la temperatura nel recinto non sia eccessiva, nel caso basterà appendere la lampada riscaldante un po’ più in alto per ridurre la temperatura. Possiamo anche acquistare una luce combinata (una lampadina a vapore di mercurio, ad esempio) che possa essere usata sia per il calore che per i raggi UVB per tutte le esigenze dell’habitat per la tartaruga.

L’umidità va tenuta a un livello attorno ai 50-60%: se possibile, dovremmo usare un umidificatore per questo, mettendolo nel recinto o nella stanza in cui si trovano le tartarughe. Questo è molto importante, particolarmente se viviamo in una regione fredda e siamo costretti a usare i riscaldamenti, che tendono a seccare l’aria.

Allestimento dell’habitat e manutenzione

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Ricreiamo e manteniamo il giusto habitat per la tartaruga. (Foto Pexels)

Le tartarughe, oltre a scavare, adorano anche nascondersi, quindi è importante fornire loro un nascondiglio, un posto in cui si possano tenere al sicuro. Costruiamo quindi una casetta, in cui rifugiarsi e nascondersi, mettendo a disposizione anche una semplice scatoletta con un foro per entrare ed uscire. Qui si riposeranno e si rifugeranno quando ne sentiranno la necessità. Facciamo attenzione che la tartaruga non possa salire sul nascondiglio, e magari cadere accidentalmente.

Un nascondiglio è particolarmente importante se la zona dove viviamo ha un clima molto caldo: assicuriamoci che le nostre tartarughe abbiano un posto dove rintanarsi nei momenti più caldi. Se il recinto è all’aperto, assicuriamoci anche che non siano possibili attacchi di predatori (gli uccelli, in particolare, sono una grande minaccia): possiamo coprire in ogni caso il recinto con una rete metallica o di plastica.

Il cibo e l’acqua devono essere sempre a disposizione: le tartarughe di terra non mangiano carne, frutta o semi, ma solo verdura, erba, ed alcuni fiori. Tutto il cibo che diamo alla nostra tartaruga deve essere fresco e lavato accuratamente. Quotidianamente dobbiamo nutrirla con i cibi adatti a lei, e dobbiamo mettere sempre a disposizione una scorta di acqua fresca e pulita, in un contenitore poco profondo (le tartarughe di terra possono annegare facilmente, il livello dell’acqua non deve sommergere il carapace).

Se lasciano avanzi, significa che il cibo non è di loro gradimento: possiamo stabilire facilmente cosa piace e non piace alle nostre tartarughe osservando questi comportamenti. Le tartarughe, hanno l’abitudine di rosicchiare il pietrisco che trovano nel giardino: lo fanno perché hanno bisogno di calcio. Il cibo commerciale confezionato solitamente non è molto sano per le tartarughe (soprattutto quello per cani o gatti, contiene alimenti poco digeribili per le nostre amiche).

Il recinto va tenuto pulito, e dobbiamo assicurarci che i contenitori di cibo e acqua siano puliti e riempiti quotidianamente. Il substrato va cambiato una volta al mese, o ogni volta sia troppo sporco. Se non possiamo cambiare totalmente il substrato, possiamo spargere del materiale pulito su quello sporco per tenere al meglio l’habitat per la tartaruga.

Se teniamo più tartarughe nello stesso recinto, dobbiamo fare attenzione ad alcuni fattori, soprattutto se il recinto è piccolo. Due maschi insieme potrebbero combattere per contendersi il territorio; altre battaglie potrebbero incorrere se il rapporto tra maschi e femmine e sbilanciato in favore dei primi. Se notiamo in ogni caso che le tartarughe non stanno bene insieme, separiamole in recinti diversi.

Ricordiamo sempre di essere gentili con le tartarughe e di lasciarle tranquille: le tartarughe di terra non amano essere prese in mano. Quando le spostiamo, procediamo con calma e delicatezza: reggiamola con entrambe le mani (laviamole prima e dopo aver toccato le tartarughe), e assicuriamoci sempre di non far mai cadere – nemmeno da pochi centimetri! – la nostra amica. Dopo aver preso una tartaruga nuova e averla messa nel suo nuovo recinto, non tocchiamola per qualche giorno, perché avrà bisogno di qualche tempo per ambientarsi nella nuova casa.

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Fabrizio Burriello

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