Cosa mangiavano i dinosauri e in che modo provvedevano al loro sostentamento? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’alimentazione di questi animali.
Dai libri di storia e scienze cerchiamo di cavare quante più informazioni possibili su questi affascinanti esemplari che hanno vissuto in un’epoca così remota. Sappiamo del loro aspetto e qualche resto ci aiuta a ricostruire anche la loro conformazione fisica, ma cosa sappiamo effettivamente sulla loro alimentazione? In che modo erano soliti procacciarsi il cibo possiamo immaginarlo: cacciando o raccogliendo i prodotti della terra. Ecco dunque quali sono le quattro fondamentali distinzioni di dinosauri in base alla loro alimentazione.
Un tratto distintivo dei dinosauri riguarda di certo le loro enormi dimensioni. Quale dieta poteva essere in grado di sostenere un fisico tanto imponente? infatti la spiegazione più probabile al loro gigantismo trova le sue radici nell’alimentazione. Per i dinosauri erbivori (una delle quattro classificazioni in cui si suddividono i dinosauri), tutto era commestibile in natura, anche il legno! Sebbene sia indigeribile il legno entrava a far parte della loro dieta: basta questo per immaginare la capacità digestiva di questi giurassici animali. Infatti gli erbivori si nutrivano di piante con una forte percentuale di legno.
Per comodità degli studiosi si è pensato di raggruppare i dinosauri in tre grandi tipologie, che distinguono questi animali in base ai cibi che erano soliti consumare. Per questo motivo si dovranno classificare in: erbivori, carnivori, saprofagi oppure onnivori.
Erbivori: sebbene il loro aspetto spaventoso possa far pensare che tutti i dinosauri sarebbero stati pronti a sbranare qualsiasi altro essere vivente, in realtà gran parte di essi era erbivoro. Infatti per la maggioranza di essi procacciarsi il cibo non era assolutamente un problema, in quanto la natura provvedeva a dare loro il giusto sostentamento. In base alle caratteristiche di ciascun dinosauro ciascuno di essi riusciva a trovare il suo cibo: l’altezza determinava il livello del suolo in cui si trovava disponibile il nutrimento.
Naturalmente un dinosauro di piccole dimensioni era più a suo agio nel nutrirsi di cibi che erano alla sua portata, ovvero in basso, come cespugli e erbe varie. Da notare che i cibi a livello del suolo erano la fonte primaria di nutrimento anche per quei dinosauri con una dentatura più debole. Quelli più alti invece potevano raggiungere piante ed arbusti ben più in alto appunto.
Il fatto di riuscire a nutrirsi sfruttando la grande varietà di prodotti della natura e sfruttando al meglio la loro altezza, consentiva ai dinosauri di condividere gli spazi con i loro simili senza necessariamente fare a gara per mangiare. Quindi, sebbene in gran numero, i dinosauri erbivori non avevano problemi a competere con gli altri per nutrirsi.
Carnivori: dalle caratteristiche fisiche è possibile notare come i dinosauri carnivori fossero particolarmente predisposti alla caccia. Infatti gran parte di essi aveva una testa piuttosto grande e dotata di denti a forma di ‘pugnale’. La stessa curvatura del collo che disegna una ‘S’ suggerisce la sinuosità del movimento di questi dinosauri. La muscolatura era molto forte e le mascelle particolarmente elastiche. Queste caratteristiche risultavano particolarmente utili nella caccia e assicuravano loro il primato tra i predatori.
La loro alimentazione non comprendeva solo prede di piccola taglia ma anche animali più grossi, come ad esempio gli ornitischi o i giovani sauropodi. Infine le zampe anteriori, più corte rispetto a quelle posteriori, erano munite di tre dita corte e forti, in grado di impugnare la preda. In compenso quelle posteriori erano molto utili nella corsa, qualità fondamentale per acciuffare la povera vittima designata. Gli artigli non servivano solo alla caccia ma anche all’attacco e la coda riusciva a dare equilibrio a tutto il resto del corpo. Le prede preferite erano naturalmente i dinosauri erbivori.
Saprofagi: la terza classificazione riguarda i dinosauri che si cibavano di carcasse di animali morti, ovvero di carogne. Lo stesso termine ‘saprofagia’ indica un regime alimentare che si fonda su elementi di materia organica animale o vegetale già in avanzato stato di decomposizione. Generalmente gli animali saprofagi si distinguevano in necrofagi (coloro che si nutrivano di carcasse), coprofagi (coloro che si nutrivano di escrementi), detritivori (colo che assumono materiale morto e scartato).
Onnivori: i dinosauri appartenenti a quest’ultima categoria infine si cibavano con qualsiasi cosa trovassero in natura, che fosse di origine vegetale, animale o morta.
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F.C.
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