Cosa mangiano i ghiri? Questi teneri roditori prediligono dei cibi molto particolari. Scopriamo, insieme, da cosa può essere costituita la loro alimentazione ideale.
I simpatici ghiri, animaletti dalle mille curiosità, sono interessanti anche per quanto riguarda la loro alimentazione tipica. Anche per i pelosetti l’alimentazione è un aspetto molto importante della vita. I piccoli roditori, infatti, sono molto attenti nella scelta dei cibi di cui nutrirsi durante l’anno. Leggiamo, qui, cosa mangiano i ghiri e altre curiosità.
I nostri piccoli amici hanno la predilezione per una categoria di cibo e devono fare del loro meglio per non farsi vedere da nessuno alla ricerca della scorta alimentare. Vediamo come si comportano i pelosi qui di seguito.
Come tutti gli animali, anche i ghiri devono procurarsi da soli e con le proprie abilità tutto il cibo di cui hanno bisogno per sopravvivere. Sono in molti a chiedersi cosa mangiano i ghiri e, allora, vediamo di rispondere.
Questi piccoli roditori sono sempre alla ricerca di frutta, soprattutto. Gli animali si nutrono principalmente di noci, nocciole, ghiande, castagne, bacche, frutti di bosco, poi ancora uova e qualche insetto.
Non tutti sanno, poi, che i ghiri qualche volta si nutrono di piccoli animali e non è raro vederli curiosare tra i fiori. Ebbene, ai roditori piace cibarsi anche dei fiori.
Ma come raggiungono il cibo di cui hanno bisogno, non trovandosi tutto sul terreno?
I cari animaletti si muovono sempre quando il sole tramonta, uscendo dal loro rifugio segreto e protetto per trovare da mangiare.
Nei boschi, i ghiri possono arrampicarsi anche sui rami più alti degli alberi, impossessarsi del cibo che riescono a trovare e scappare via per tornare nella loro tana sicura, sfuggendo ad eventuali pericoli.
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Oltre alla curiosa alimentazione, quali sono le altre abitudini dei ghiri? Quanto dormono? Come si comportano in una situazione di pericolo? Ed è possibile adottarli come animali domestici? Scopriamo tutto più avanti.
Conosciuti in tutto il mondo, sono ritenuti dei veri pigroni. I ghiri, in realtà, sono animaletti molto dinamici e sanno difendersi bene in un contesto pericoloso, lontani dalla loro casa.
I pelosi sono super attivi anche quando affrontano il letargo lunghissimo, di circa 6 mesi. Andando a dormire a fine ottobre, si risvegliano poi verso marzo.
Riposando negli alberi, tra boschi e foreste, i roditori si svegliano spesso proprio per cercare altro cibo. Quando si trovano faccia a faccia con un altro animale nemico, poi, possono salvarsi con una strategia.
Assumendo una posizione eretta, i pelosi iniziano a battere forte le zampine per terra, emettendo un fastidioso ronzio. Come se non bastasse, possono addirittura perdere pezzi della coda, un trucchetto che impedisce di essere acciuffati.
A differenza di altri roditori domestici a cui siamo più abituati, non è affatto semplice adottare un ghiro.
Non trovandosi molto spesso a contatto con gli esseri umani, i ghiri conducono una vita propriamente selvatica e, una volta giunti in un ambiente domestico, potrebbero iniziare a soffrire chiusi tra quattro mura e senza la possibilità di esplorare il mondo esterno in totale libertà.
Occorrerebbe molta pazienza e i rischi sarebbero maggiori rispetto a quelli di allevare un criceto o un porcellino d’India. Sarebbe meglio rinunciare all’idea, proprio per il suo bene.
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