Vietata importazione delfini dalla baia di Taiji. Una decisione storica
Dati drammatici di una stagione di caccia ai delfini nella Baia di Taiji in Giappone che registra un aumento degli esemplare uccisi, rispetto a quelli catturati o rilasciati. La stagione si pare apre ogni anno a settembre e finisce a marzo dell’anno seguente. Le organizzazioni animalista come la Dolphin Project e Sea Shepherd conducono da anni una battaglia per fermare la mattanza dei delfini. Molti esemplari vengono uccisi per la catena alimentare, altri sono destinati ad essere venduti ai parchi di divertimento marini. Secondo i dati raccolti dall’organizzazione Dolphin Project, la stagione 2017/2018 a Taiji registra 614 delfini uccisi e 106 esemplari catturati vivi per essere venduti.
La caccia ai delfini a Taiji è stato oggetto anche di un documentario denuncia intitolato “The Cove“. Immagini crudeli che hanno raccontato il significato di questa terrible tradizione.
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le campagne di sensibilizzazione per vietare la mattanza di Taiji. L’opinione pubblica è sempre più attenta all’argomento. Ma nessuno poteva immaginare che la Corea del Sud avrebbe invece vietato l’importazione di animali da Taiji. E’ quanto ha annunciato il Governo che ha rafforzato le leggi sul commercio delle specie protette e in via d’estinzione, in base alla lista delineata nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES).
La nuova legge entrerà in vigore il 27 marzo 2018 e vieta inoltre l’importazioni di animali selvatici da provenienza sospetta.
Delfini catturati e rivenduti ai parchi acquatici
La decisione del Governo della Corea del Sud è storica. Le organizzazioni sperano che sia d’esempio per altri paesi al fine di porre finalmente fine all’importazione di delfini e altri animali crudelmente catturati. Dolphin project ha inviato le più sentite congratulazioni alle autorità governative e alle organizzazioni e associazioni coreane che difendono le specie marine.
Come sempre, viene ribadita l’importanza di boicottare i delfinari, i parchi acquatici e gli zoomarine. Luoghi in cui vengono detenuti animali catturati in libertà e separati dalle loro famiglie con modalità crudeli. Luoghi nei quali gli animali vengono addestrati e sfruttati per l’intrattenimento come nei circhi.
La tendenza ormai è irreversibile e chi lucra sugli animali e sulla loro sofferenza dovrà rispondere delle proprie azioni.
C.D.