Il criceto rientra fra gli animali che praticano la coprofagia, oppure vi ricorre quando ha qualche carenza alimentare? Scopriamo la risposta.
In natura sono osservabili comportamenti piuttosto bizzarri; alcuni di essi provocano vero e proprio disgusto, come l’atto di mangiare le feci (proprie o altrui). La coprofagia è osservabile anche nel criceto: si tratta di un comportamento ordinario che contraddistingue la specie, oppure viene praticata solo per sopperire ad una carenza alimentare?
Un comportamento naturale… o no?
Spesso utilizziamo il termine “naturale” per riferirci a fenomeni, avvenimenti o cose scontate, che non possono non essere che così. In realtà anche il concetto di naturalezza, in fondo, è una questione di prospettiva; dipende sempre dagli occhi di chi guarda, e giudica.
Non è raro osservare, nei nostri animali d’affezione, dei buffi comportamenti; alcuni di essi suscitano ilarità, altri perplessità. Vi sono anche delle pratiche che creano disgusto.
La coprofagia è una di esse; anche il solo pensiero di trovarsi a mangiare delle feci, nelle persone più sensibili potrà provocare dei comprensibili conati di vomito. Eppure per alcune specie è un comportamento del tutto naturale.
In altre, invece, spesso è indice di qualcosa che non va- Ad esempio, la coprofagia nel cane può essere spia di stress, carenze alimentari, bisogno di attenzione espresso in modo anomalo, e perfino fame.
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Coprofagia nel criceto: una questione di sopravvivenza
Tuttavia, se la pratica viene osservata nel piccolo roditore, non v’è affatto bisogno di preoccuparsi: la coprofagia è un comportamento del tutto naturale nel criceto. Il piccolo roditore è dotato di un particolare organo, chiamato cieco, presente all’interno del suo apparato digerente.
Il cieco costituisce il punto di incontro tra intestino crasso e tenue, ed in esso viene digerito quasi tutto il cibo che il criceto ingerisce, grazie anche alla microflora batterica che alberga nel suo apparato digerente.
È l’azione di tali ospiti a produrre vitamine e aminoacidi che l’organismo assorbirà. Il piccolo roditore, tuttavia, non riesce ad assimilare tutte le sostanze prodotte. Ed è qui che entra in gioco la coprofagia: è solo mangiando le proprie feci che il criceto assorbirà i nutrienti residui.
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Si tratta delle cosiddette feci morbide, che il piccolo roditore ingerisce direttamente dall’ano. Non vanno confuse con quelle espulse sul fondo della gabbia, più dure, e che non hanno alcun valore nutritivo per l’animale; anzi, il loro ingerimento sarebbe dannoso per la sua salute.
Dunque, in conclusione, non occorre preoccuparsi se il piccolo roditore pratica la coprofagia; in fondo anche le feci sono parte integrante della dieta corretta di un criceto.
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A. S.