Il coniglio non vuole uscire dalla gabbia, un comportamento tipico di questo piccolo animale che può metterci in difficoltà. Come riuscire a convincere il piccolo a uscire? Vediamo, insieme, quali sono i motivi per cui il coniglio fa così e i consigli utili per intervenire.
Scegliere di avere con noi un coniglio domestico significa dedicarsi molto a lui. Prendersi cura di questo dolce animaletto richiede pazienza e attenzioni continue. Il coniglio è tra gli animali domestici più desiderati e amati, per la sua incredibile tenerezza e perché occupa meno spazio rispetto a cani e gatti. Quando lo portiamo a casa con noi, però, la piccola creatura può avere dei comportamenti che possono crearci alcune difficoltà e non sempre è facile capire subito cosa gli sta accadendo. Vediamo, quindi, perché il coniglio non vuole uscire dalla gabbia e qual è il modo migliore per risolvere il problema.
La gabbia ha un’importanza fondamentale per la salute e il carattere del nostro dolce peloso. Per l’animale si tratta della sua casa ed è una cosa di cui il padrone deve subito tenere conto. Vediamo i motivi per cui il coniglio si rifiuta di uscire da lì.
Il coniglio è tra gli amici pelosi più amati di sempre. Questo grazioso animale dalle orecchie lunghe e il musetto dolcissimo può fare innamorare senza sforzarsi troppo. Parliamo di un animale molto intelligente e dal carattere generalmente tranquillo e simpatico. Un vantaggio della convivenza con questo mammifero è che ama anche lui la sua autonomia, come i gatti, e allo stesso tempo sa essere molto affettuoso, soprattutto con i piccoli della famiglia. Il coniglio è un grande amico dei bambini ed è il peloso ideale per vivere con loro.
Il suo carattere docile e il suo sguardo dolce non devono farci pensare che lui non sappia comunicare e interagire con il suo padrone umano. Proprio grazie alla sua intelligenza, il piccolino ha i suoi modi per riuscire a rapportarsi con noi e a farci capire come si sente, sempre pronto a imparare i giusti comportamenti per adeguarsi alla vita in casa. Bisogna sapere, però, che il coniglio è un animale abituato a essere preda e tende, quindi, ad avere facilmente paura, anche se non c’è rischio di pericolo per lui. Il piccolo esterna tutto il suo timore e disagio tramite alcuni segnali tipici della sua natura.
Il nostro peloso utilizza il linguaggio del corpo in maniera tale da informarci sul suo stato d’animo e sulla sua condizione di salute generale. Tipici comportamenti e segni particolari, come ad esempio la paralisi: una caratteristica tipica della creatura è quella di congelarsi quando avverte paura o un pericolo imminente. É come se volesse nascondersi o sparire completamente nell’ambiente in cui si trova, perché consapevole che ogni minimo scatto può essere sentito da un animale interessato a lui. Qualsiasi rumore o movimento strano può fare spaventare il piccolo, così come gli spostamenti improvvisi.
Delicatezza e lentezza devono essere fondamentali nel nostro comportamento, per avere il giusto approccio con lui. Avvicinarsi al coniglio piano e facendogli capire che non abbiamo cattive intenzioni è un’attenzione indispensabile per il suo benessere. Un accorgimento da avere è quello di evitare di spostarlo per le orecchie, le quali sono molto delicate. Meglio prendere in braccio il coniglio, afferrandolo dalle zampe posteriori e posizionando il suo muso sotto il nostro braccio, per tranquillizzarlo. Vediamo quali sono gli altri comportamenti assunti dal mammifero quando è preoccupato o ha paura.
I segnali inconfondibili dell’agitazione nell’animale si ritrovano nel fatto che il coniglio si finge morto. Questo è un comportamento che assume, infatti, non solo per richiamare l’attenzione del suo padrone. Come abbiamo detto, restare fermo, come in paralisi, è la strategia che il coniglio usa per proteggersi dai pericoli intorno a lui, lo fa tirando indietro le orecchie e sbarrando gli occhi. Uno dei motivi per cui il coniglio non vuole uscire dalla gabbia è quando sente che il suo territorio sta per essere invaso, anche se ne ha solo il sentore. Il piccolo potrebbe essere anche spaventato dal suo padrone.
Instaurare un rapporto di fiducia con il coniglio è basilare perché viva bene, mangi sereno e faccia attività in pace. Dobbiamo sapere che il peloso ama stare rintanato al sicuro nella sua gabbia, un luogo dove sa che non può accadergli nulla. Quando si sente accolto lì dentro è una buona cosa, ma non deve temere il contatto esterno e nemmeno quello con il suo padrone. Vediamo i consigli pratici per aiutarlo a uscire da questo disagio.
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Per il coniglio è importante riconoscere il proprio padrone come amico. Nel momento in cui sa che nella gabbia, quindi la sua casa, può restare al sicuro da ogni forma di pericolo, sta a noi farci furbi e utilizzare qualche semplice mossa per convincerlo ad aprirsi con noi.
Abbiamo visto che la gabbia è la zona di comfort del piccolo peloso, un luogo perfetto in cui proteggersi, soprattutto durante la notte. Il primo consiglio utile per approcciarsi al meglio con lui, è proprio quello di organizzare bene la sua casa: sistemare con calma e pulire la gabbia del coniglio, inserendoci il lettino, qualche pupazzetto per renderlo felice, tutti gli accessori per il coniglio, tra cui quelli per cibarsi, ciotola e acqua compresi. Questa pianificazione, volendo, può essere fatta anche prima dell’arrivo dell’animale in casa. Insieme alle indicazioni di cui abbiamo parlato sopra, questo dovrebbe calmarlo.
É importante, nei primi giorni di convivenza, che il coniglio impari ad adattarsi e ad abituarsi alla presenza del suo padrone umano. Lasciandolo da solo, per due o tre giorni, il piccolo peloso avrà modo di osservarci e conoscerci in tutto quel tempo, abituandosi a vivere in un posto nuovo. Resistiamo al desiderio di farlo uscire dalla gabbia per coccolarlo, in questa piccola fase di prova, in modo tale che abbia il giusto tempo per capire che può fidarsi di noi e che può essere toccato senza alcun timore.
Potremo provare a farlo uscire dalla gabbia dopo questa breve fase iniziale e, se noteremo un tentativo di approccio da parte sua, significherà che il coniglio si sarà abituato alla nostra presenza e ad essere nutrito e curato da noi. Provare e riprovare a toccarlo e prenderlo in braccio, sempre senza forzarlo. L’animale potrebbe resistere, inizialmente, non più di 10-15 minuti fuori dalla sua gabbietta, ma è una questione di tempo. Progressivamente, per lui sarà sempre più facile uscire e godere della nostra affettuosa compagnia, sentendosi amato e al sicuro.
Ilaria G
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