Tempo di vacanza anche per i padroni e quando i nostri animali domestici devono restare a casa? Ecco per quanto tempo e in che modo lasciarli soli.
Non tutti gli animali sono uguali: sebbene cani e gatti abbiano esigenze diverse dagli altri animali domestici, anche questi ultimi possono restare soli per tempi diversi e con modalità differenti durante il periodo delle vacanze. Infatti coniglio, criceto, uccellini e pesci sono per certi aspetti più ‘semplici ‘ da gestire rispetto al micio e a Fido ma anche loro delle precise esigenze. Ecco cosa preparare per lasciarli soli quando siamo in vacanza senza correre rischi ed avere spiacevoli sorprese al nostro ritorno.
Se cani e gatti soffrono la solitudine e non amano stare soli nemmeno il tempo che torniamo dalla giornata di lavoro, gli altri animali domestici come coniglio, criceto, uccellini e pesci si adattano meglio alla nostra assenza. Infatti i primi non riescono a stare da soli per più di due giorni e potrebbero farci pagare caro questa nostra assenza; i secondi invece hanno tempi di resistenza diversi che ora vedremo nel dettaglio a seconda del caso.
Quanto tempo può resistere un coniglio da solo? Al massimo due giorni senza di noi. Non ama stare solo, senza la compagnia del suo padrone e soprattutto in gabbia (perché è lì che lo lasceremmo per evitare che possa lasciare ‘ricordini’ in giro per casa). Già sentirsi limitato nella sua libertà di muoversi non è una sensazione piacevole, tanto meno quella di non vedere attorno a lui allegri umani che vogliono giocarci. Addirittura lo stare troppo in gabbia potrebbe farli ammalare fino a morire: da ciò è chiaro che stare troppo tempo da solo non è assolutamente sopportabile.
Non è solo un problema di compagnia ma anche di alimentazione: lasciare del fieno in più, che tra l’altro con i giorni perderebbe la sua freschezza, sarebbe comunque inutile. Il coniglio infatti potrebbe usarlo come lettiera e dopo rifiutarsi di mangiarlo. Inoltre se lasciamo della verdura fresca in estate questa potrebbe andare a male più facilmente e dunque ammuffire dopo un paio di giorni. Quindi se la nostra vacanza dura più di un weekend è bene portarlo con noi oppure lasciarlo in affido a qualche conoscente esperta di conigli.
La prima cosa da fare è non farlo sentire in gabbia, ovvero procurargliene una spaziosa dove possa muoversi con molta libertà, e magari accessoriata di mangiatoia per il fieno, beverino, casetta interna e scaletta. Per ovviare al problema del fieno scambiato per la lettiera, destiniamo una zona della gabbia per i suoi bisogni. Il beverino potrà essere riempito fino all’orlo e basterà: infatti i conigli non bevono molto.
Posizioniamo la gabbia nella stanza della casa più grande e non esposta al sole tutto il giorno, per scongiurare il rischio di colpi di calore, come quelli del cane. anche se scegliamo di tenerla all’esterno preoccupiamoci non solo del sole ma anche delle zone ventilate: queste potrebbero far insorgere raffreddori al coniglio e altri malanni.
Portarlo con noi durante le vacanze gli procurerebbe uno stress non indifferente, quindi è bene valutare l’opzione di lasciarlo da solo a casa. Quanto tempo può resistere da solo in casa il criceto senza di noi? Al massimo quattro giorni. Lasciamolo nelle condizioni migliori prima di partire per poco più di un weekend: come nel caso del coniglio, anche per il criceto può essere una buona idea lasciargli qualche pezzetto di verdura freschissima, ma attenzione a non esagerare perché potremmo trovarla ammuffita al nostro ritorno. Lasciare solo un criceto anziano e cagionevole di salute può non essere prudente, ma o è tanto meno ‘sballottolarlo’ a destra e sinistra nel fargli affrontare un viaggio. Quindi la soluzione migliore è che qualcuno lo venga ad accudire a casa mentre noi siamo via.
Naturalmente lasciarlo solo a casa vorrà dire doppia razione di semi, acqua abbondante nel beverino e pulire bene la gabbia prima della partenza. Se si tratta di un criceto aggressivo e territoriale è bene lasciarlo in compagnia; altrettanto importante è lasciargli una gabbia che gli consenta di muoversi con libertà e senza costringere i suoi spazi.
Inoltre la scelta della stanza dove posizionare la gabbia deve essere fatta con criterio: non troppo soleggiata ma nemmeno sempre all’ombra. Possiamo poi variare con l’alimentazione aggiungendo ai soliti semi anche quelli di girasole, mais, semi di soia, miglio, farro. Se il coniglio beve poco, il criceto forse avrà bisogno di un paio di beverini di acqua per non soffrire la sete. Assicuriamoci che la gabbia sia ben chiusa quando ce ne andiamo perché potrebbe uscire facilmente.
Avere come animale domestico un pesce ci consente una grande libertà di movimento in quanto può restare solo anche una settimana intera. Se pensiamo che la soluzione migliore sia quello di ‘ingozzarlo’ di cibo prima della partenza ci sbagliamo di grosso: meglio lasciarlo digiuno per qualche giorno piuttosto che correre il rischio di una indigestione! Gli esperti infatti spesso evitano di dar loro da mangiare per almeno una o due volte alla settimana: quindi sanno come resistere senza cibo. Anche perché non sono davvero senza cibo!
Infatti in ogni vasca, anche la più pulita, dopo un paio di giorni si formano dei microrganismi e delle alghe che sostituiscono il loro solito alimento. In alternativa esistono in commercio dei distributori automatici di cibo, con la possibilità di dosare la razione di cibo giornaliero.
Mettere delle piante vive nell’acquario può essere una buona idea, o anche un pezzo di verdura attaccata ad un peso. Magari combiniamo più tipi di cibi se abbiamo diverse varietà di pesci così tutti i gruppi saranno soddisfatti, sia quelli carnivori sia gli erbivori.
Lasciare gli uccellini da soli è ancora meno rischioso che per i pesci, soprattutto se risolviamo il problema della solitudine con altri volatili nella stessa gabbia. Magari uno o due giorni prima di partire facciamoli ambientare alla nuova casa, se abbiamo chi può provvedere a loro. E’ importante che loro conoscano questa persona perché altrimenti potrebbero sentirsi soli, abbandonati e rifiutarsi perfino di mangiare.
E’ importante che la gabbia sia grande, anche per questioni igieniche dato che la usano come lettiera. I semi devono essere abbondanti e altrettanti i beverini dato che ci sono da sfamare e idratare più esemplari. Meglio non lasciare pezzi di frutta o verdure che potrebbero facilmente andare a male dopo pochi giorni.
Meglio lasciare la gabbia in una zona non troppo esposta al sole, ma riparata da correnti d’aria. Meglio ancora se evitiamo di lasciarli all’esterno e mai nelle zone buie della casa dove non arriva mai la luce.
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F.C.
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