Anche il criceto, al pari degli altri animali, necessita di visite specializzate per controllare il suo stato di salute. Ma come si svolge la visita veterinaria del criceto?
In questo articolo proveremo a far luce sulla questione, cercando di capire cosa un veterinario dovrebbe verificare al momento della visita al nostro criceto, quando è necessario portarlo e come trasportarlo.
Vedremo che per il criceto, a differenza degli altri animali con cui siamo abituati ad avere a che fare, la velocità di intervento è determinante per evitare serie complicazioni e tragici scenari.
Come si svolge la visita veterinaria del criceto
Hai un cricetino da accudire, vorresti portarlo dal veterinario ma non sai in cosa possa consistere la visita per verificare il suo stato di salute?
Innanzitutto, il primo consiglio è quello di rivolgerti ad un vero specialista. In pochi sanno che la visita di un criceto non dovrebbe essere effettuata da un veterinario generico, bensì da un esperto in animali esotici, in quanto i criceti sono considerati tali. Quindi, dopo aver scelto il veterinario con la giusta specializzazione, sarà lui ad attuare determinati tipi di controlli per esaminare le condizioni del piccolo paziente.
In una fase preliminare è importante notare che il veterinario abbia la manualità richiesta per trattare un esserino dalle dimensioni così minute: il nostro cricetino non dovrebbe mai scivolargli dalle mani, anche in caso di morsi. A tal riguardo potrebbe interessarvi la lettura del nostro articolo Perché il criceto morde? Come evitarlo e cosa fare in caso di morso, utile per la gestione di questo piccolo inconveniente soprattutto tra le mura domestiche.
In fase di visita, il veterinario provvederà a:
- Tastare l’animaletto al fine di verificare la presenza di eventuali masse anomale
- Auscultare il piccino per capire se respira bene e se il cuore batte nella maniera corretta
- Controllare lo stato delle sacche guanciali (devono essere pulite e in buono stato), degli occhietti (non devono esserci ulcerazioni, appannamenti, cataratte), delle orecchie, dei denti e del pelo (dovrebbe essere omogeneo, soffice e non unto)
- Pesare il cricetino, per poi effettuare voi autonomamente da casa un monitoraggio costante e comunicare allo specialista eventuali oscillazioni o anomalie.
Ricordiamo che tumori, patologie respiratorie o della pelle sono considerate tra le malattie più comuni del criceto.
Quando è necessario portare il criceto dal veterinario?
Se il vostro criceto appare in salute e senza particolari problemi visibili ad occhio nudo, è consigliabile effettuare un controllo veterinario una volta superato il primo anno di vita. In caso quindi il vostro criceto vi sembri vivace, attivo, con un bel pelo morbido e senza macchie, privo di bozzi o escrescenze, con denti sani e limati e buon appetito, potete tranquillamente evitare una visita specialistica appena preso in affidamento.
Al contrario, se il cricetino è poco attivo e ha una “brutta cera”, è meglio non attendere inutilmente e portarlo subito dal veterinario. E’ importante quindi notare ogni tipo di cambiamento estetico per poter agire tempestivamente: perdita di pelo, occhietti lacrimanti, masse o rigonfiamenti sul corpicino sono anomalie da non sottovalutare.
Nel caso dei criceti, infatti, il tempo è un fattore più che mai decisivo. Questi animaletti hanno ben 200 battiti cardiaci al minuto e un metabolismo molto rapido: tali caratteristiche fanno sì che le loro condizioni di salute possano peggiorare davvero rapidamente, spesso in maniera irreversibile.
Come portare il criceto dal veterinario
Nel caso di una prima visita dal veterinario, è preferibile portare il criceto in ambulatorio direttamente nella sua gabbia, se quest’ultima non è troppo grande o ingombrante. Il veterinario potrà così verificare che le condizioni di vita del cricetino siano adeguate e in linea con le sue esigenze in termini di spazio, igiene, presenza di una tana, una ruota ed eventuali altri giochi.
Se invece si è in possesso di una gabbia complessa, formata da più parti e difficile da spostare, è consigliabile avere anche una micro gabbia, da utilizzare in caso di trasporti.
In alternativa, in situazioni di emergenza, può andare bene anche una scatola (meglio se non di cartone): la cosa importante è che siano presenti dei fori per permettere all’animaletto di respirare con facilità.
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R.B.
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