Come si riproducono i pesci rossi e come farli accoppiare in casa? Tutto quello che c’è da sapere su corteggiamento, gravidanza e uova.
Sebbene i pesci rossi che popolano le nostre case abbiano ben poco in comune con i primi antenati della famiglia del Carassius carassius, in realtà hanno ancora lo stesso ciclo vitale. Vedremo nel dettaglio come si riproducono i pesci rossi e in che modo favorire il loro accoppiamento anche in casa. Facciamo attenzione: non si tratta di un gioco ma di una responsabilità! Prima di conoscere i dettagli sul loro sviluppo vitale, ecco qualche accenno scientifico sulla tipologia del pesce rosso.
Chi è il vero antenato del pesce rosso che spesso popola gli acquari delle nostre case? Il Carassius carassius, originario delle acqua (ma anche di laghi e paludi) europee ed asiatiche, ha una grande particolarità: quella di riuscire ad adattarsi ad ogni tipo di temperatura esterna e di sviluppare una sorta di metabolismo resistente al caldo e al freddo.
Nel corso delle stagioni il Carassius carassius si sposta in acque più profonde e con temperature miti in autunno, per affrontare meglio l’inverno in zone che non scendono al di sotto dei 4°. Col primo caldo della primavera e in estate si sposta nuovamente verso acque più alte, iniziando anche a cibarsi e riprodursi. Quando arriva il disgelo con la primavera, e la temperatura si innalza, il Carassius carassius, inizia la risalita verso acque meno profonde e comincia a cibarsi di insetti e piante e riprodursi.
In qualsiasi negozio di animali solitamente si vendono due tipologie di pesce rosso: il Carassius auratus omeomorfo ed eteromorfo. Se il primo tipo è più simile al Carassius carassius originale, il secondo è più piccolo e più soggetto anche a sbalzi di temperatura.
Non tutti naturalmente hanno uno spazio esterno per riprodurre le condizioni naturali di vita di un pesce rosso, ma chi la possibilità di allestire un laghetto dovrà necessariamente scegliere la tipologia di pesce rosso che meglio si adatta agli sbalzi della temperatura esterna. Il laghetto dovrà essere abbastanza grande, offrendo zone di ombra e non inferiore ai 60 cm di profondità.
Se lo spazio esterno non è abbastanza grande, dovremo optare per un acquario domestico, dove potranno vivere entrambe le tipologie sopra citate di Carassius auratus, ma non contemporaneamente proprio per ricreare le condizioni di vita più affini alla loro tipologia. In entrambi i casi il periodo migliore della riproduzione sembra quello primaverile-estivo: sarà facile ritrovare le loro uova.
Sebbene le condizioni di riproduzione siano quasi sempre le stese, è più difficile che i pesci si riproducano in acquario, a patto che le condizioni dell’acqua abbiano una temperatura sui 18/20 °C. La sessualità si raggiunge solitamente verso il secondo o terzo anno di vita: fino al periodo di fregola maschi e femmine saranno identici. Solo in quel momento al maschio spunteranno i ‘tubercoli nuziali’ sulla pelle esterna, piccole escrescenze simili a brufoli che la femmina continuerà a non avere.
Le possibilità di riproduzione si basano sui grossi numeri: un pesce può esser in grado di deporre circa 50 mila uova, con notevoli probabilità di nascite. La femmina lascia cadere le uova sul substrato, che restano attaccate a piante, rocce e pezzi di legno.
Nei periodi più caldi dell’anno i maschi inseguono le femmine e tentano di colpire col muso la loro pinna anale. Questo corteggiamento può durare qualche ora fino a qualche giorno. In questo modo queste ultime sono stimolate alla riproduzione: ma può accadere che l’urto sia così violento da strappare le pinne e uccidere le femmine. Il maschio feconda la femmina con lo sperma: esso vive circa trenta secondi nell’acqua, quindi la fecondazione è esterna al corpo materno.
La gravidanza è piuttosto breve, infatti dura circa 5-7 giorni: dopo questo breve periodo nasceranno le larve, anche dette ‘avannotti’. Questi si nutrono nei nove giorni successivi attraverso il sacco vitellino, per poi imparare a ‘cavarsela’ da soli. Le uova deposte sono piccole meno di un mm e hanno un colore biancastro: i tempi della schiusa vanno dai 3 ai 7 giorni a seconda della temperatura. I numeri di morti sono altrettanto elevati: si parla di un 30-50%. Le uova inoltre possono ammuffire e bisognerà eliminarle per non ‘intaccare’ le altre.
Che sia in acquario o in laghetto bisogna sapere come prendersi cura dei pesci rossi e riprodurre le condizioni adatte per far sì che i pesci si riproducano. Vediamo cosa occorre per far vivere i pesci in un ambiente adatto alle loro esigenze.
In un laghetto sarà necessario installare delle piante, che serviranno a far attaccare le uova. Infatti le foglie fungeranno anche come riparo. I genitori dovranno essere rimossi dall’acquario perché potrebbero cibarsi degli avannotti; inoltre sarà il caso di allontanare la femmina dal maschio per evitare che quest’ultimo la importuni nuovamente.
Facciamo attenzione anche alle tipologie di pesci che dovranno condividere lo stesso ambiente (è lecito chiedersi se i pesci rossi possono convivere con quelli tropicali): meglio che non vi siano troppi pesci grandi che potrebbero rubare spazio a tutti e sovrastare quelli più piccoli.
Per favorire la riproduzione bisognerà raccogliere uova e sperma nella stessa bacinella e l’acqua dovrà essere ad una temperatura di circa 20°C. A questo punto uova e sperma dovranno essere mischiati delicatamente e possibilmente con l’aiuto di un esperto.
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F.C.
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