Come portare un furetto all’estero: quali sono le norme di legge da rispettare

Come portare un furetto all’estero: quali sono le norme di legge da rispettare

Portare con sé il furetto all’estero comporta il rispetto di diversi obblighi imposti dalla legge: scopriamo insieme di quali si tratta.

Come portare un furetto all'estero
(Foto Adobe Stock)

Prima di mettersi in viaggio con il proprio animale domestico è bene informarsi adeguatamente sui vari adempimenti che la legge ci impone. La faccenda si complica se decidiamo di portare il furetto all’estero, in quanto il quadro complessivo delle normative da considerare è decisamente più ampio. Ecco quali sono le principali cose da conoscere.

La disciplina europea

Per chi si reca all’estero, e decide di portare con sé il proprio furetto, non è indifferente se la meta si trovi all’interno o al di fuori dell’UE. Il Legislatore europeo ha dettato infatti una disciplina comune, che regola i viaggi con gli animali d’affezione: essa si applica al cane, al gatto ed al furetto.

Libretto sanitario del furetto
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Un italiano che si rechi con il proprio furetto in un altro Stato membro dell’Unione europea, dovrà necessariamente rispettare questi obblighi:

  • Microchip: si tratta di un dispositivo elettronico contrassegnato da un codice univoco di 15 cifre, che identifica l’animale ed il suo proprietario. In Italia mettere il microchip al furetto non è obbligatorio; lo diventa soltanto nell’ipotesi in cui si decida di portare l’animale con sé all’estero, in un altro Paese UE;
  • Vaccinazione antirabbica: obbligatoria sempre e comunque, ovunque si decida di viaggiare;
  • Trattamento sanitario contro l’echinococco multilocularis: l’obbligo sussiste solo per alcune mete (Irlanda, Irlanda del Nord, Finlandia, Norvegia e Malta); negli altri casi è facoltativa;
  • Passaporto europeo: la legislazione italiana non prevede l’obbligo di dotarsi del documento (nemmeno per il cane); ma laddove decidessimo di portare il furetto all’estero con noi, allora diventa necessario procurarselo. Il passaporto del furetto è un documento contenente diversi dati; sia quelli identificativi dell’animale (specie, sesso, razza, età, colore del manto ed eventuali segni particolari, con foto di corredo) e del proprietario, sia quelli sanitari: in particolare, come già visto, la vaccinazione antirabbica e l’eventuale Trattamento sanitario contro l’echinococco multilocularis.

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Portare il furetto all’estero: i viaggi verso Paesi extra UE

Il discorso si complica laddove la nostra meta si colloca al di fuori dello spazio europeo.

furetto mangia mela
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La ragione è semplice: manca una disciplina comune di riferimento e dunque occorre rifarsi, di volta in volta, alla legislazione del Paese di destinazione.

Il migliore approccio rimane quello di informarsi attraverso i canali ufficiali; è sempre meglio rivolgersi al Consolato italiano operante nel territorio della meta che vogliamo raggiungere.

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Per fortuna esiste qualche eccezione. Per alcuni Paesi europei, pur non appartenendo all’UE, rimane valida la legislazione dettata da quest’ultima: parliamo di

  • Andorra
  • Monaco
  • Svizzera
  • San Marino
  • Norvegia
  • Islanda
  • Liechtenstein

In ogni caso, prima di partire, verifichiamo attraverso i canali ufficiali l’iter da seguire e gli obblighi da rispettare per portare il furetto all’estero; le norme, si sa, cambiano in fretta.

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Antonio Scaramozza

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