Come capire se il cincillà ha i nematodi: riconoscere, diagnosticare e trattare l’infezione nel roditore. Vediamo quali i segnali più comuni.
Se avete deciso di adottare un piccolo roditore come il cincillà, è fondamentale che abbiate la consapevolezza che può ammalarsi proprio come tutti gli altri animali.
Tra i principali rischi per la sua salute troviamo l‘infezione da nematodi. Si tratta di parassiti intestinali che mettono a rischio la salute e la vita del roditore, se no eliminati nel minor tempo possibile, con un trattamento appropriato.
Perciò, saper riconoscere i segnali di una probabile infezione è essenziale per la salute del piccolo roditore.
Scopriamo quindi, come capire se il cincillà ha i nematodi e come sconfiggerli.
Come capire se il cincillà ha i nematodi: i segnali
I nematodi, sono piccoli vermi parassitari che possono generare problemi di salute e mettere a rischio la vita del cincillà.
Si tratta di parassiti intestinali, conosciuti anche con il nome di vermi rotondi, possono colpire il cincillà e restare inosservati, fino a che non si presentano i primi segnali di malessere.
I sintomi principali che l’animale manifesta durante l’infezione da nematodi, possono essere:
- apatia;
- sangue nelle feci;
- presenza di vermi nelle feci;
- diarrea frequente;
- pelo opaco;
- pelle secca;
- perdita di appetito nel cincillà;
- anemia;
- prurito anale;
- rabbia;
- perdita di peso.
Quest’ultimo sintomo appena citato, è spesso uno dei primi segnali che si può individuare nell’animale. Per questo motivo, l’osservazione attenta e quotidiana è essenziale.
Diagnosi
Generalmente, per verificare la presenza di nematodi all’interno dell’apparato digestivo del cincillà, il veterinario utilizza diversi metodi.
Alcuni di questi metodi diagnostici sono:
- test fecali: il veterinario per eseguire il test sulle feci, dovrà raccogliere un campione di feci ed esaminarlo al microscopio, per individuare la presenza di uova, larve o vermi già adulti;
- esami del sangue: possono essere utili per rilevare segnali di un’infezione da nematodi;
- esami radiografici o ecografici;
- endoscopia o laparoscopia;
Una volta confermata la presenza di nematodi nel cincillà, il veterinario potrà procedere con la prescrizione del trattamento più adeguato.
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Come avviene l’infestazione da nematodi nel cincillà
I nematodi si possono trasmettere da un cincillà all’altro tramite il contatto diretto o indiretto con feci infette.
Inoltre, nell’ambiente possono essere presenti uova nel terreno o nella lettiera. Infine, l’animale può accidentalmente ingerirle quando si accinge a mangiare o a bere poiché questi parassiti possono essere presenti nel cibo del cincillà e nell’acqua contaminati.
Trattamento
Dopo essersi accertato dell’infestazione da nematodi, il veterinario per liberare quanto prima il cincillà dalla presenza di questi parassiti, procederà con la prescrizione della terapia.
Generalmente, il veterinario prescrive farmaci antiparassitari specifici che sono realizzati per eliminare i nematodi dal sistema digestivo del roditore.
Questi farmaci sono presenti in commercio sotto forma di compresse, liquidi o altri formati, a seconda delle esigenze e problematiche individuali del proprio cincillà domestico.
Naturalmente, tali farmaci possono essere somministrati solo sotto prescrizione del veterinario, per poter stabilire le dosi e la durata del trattamento.
Inoltre, occorrerà seguire alla lettera le istruzioni del medico, per poter garantire il successo della terapia e monitorare l’andamento dell’animale tramite controlli durante la cura.
La terapia, solitamente non si limita all’uso dei soli farmaci, ma anche ad accorgimenti da tenere in considerazione, ciò include una pulizia regolare della gabbia del cincillà, la sostituzione dei materiali e l’eliminazione di feci.
Mantenere un ambiente sano e pulito, ridurrà la possibilità di un’infezione da nematodi nel cincillà e favorirà l’eventuale guarigione.