Il coniglio può soffrire di malattie dell’apparato urinario. Le sue urine hanno varie colorazioni ma quando bisogna preoccuparsi?
Il coniglio è diventato col tempo un vero animale da compagnia e non ha nulla da invidiare a cani e gatti. La sua intelligenza è pari solo alla sua imprevedibilità: non c’è nulla di più falso dell’espressione “dove lo lasci sta, sembra un peluche”. Ama stare tra la gente ma, pur dormendo spesso, quando sta male cambia le sue abitudini e ci lancia dei segnali. È importante controllare la colorazione delle sue urine: in alcuni casi dovremmo preoccuparci.
Urine del coniglio
Chi decide di prendere in casa un coniglio è ben cosciente del fatto che sia un animale territoriale.
I conigli manifestano questa loro caratteristica marcando il territorio. Principalmente utilizzano il cosiddetto organo di Jacobson situato sotto il mento: arricciano il naso e strofinano più oggetti possibili in casa, compresi noi stessi.
La ghiandola rilascia sostanze chimiche che identificano un singolo coniglio: ognuno ha un odore proprio caratteristico, dato dai feromoni.
Se questi vengono secreti in mezzo ad altri conigli è un mezzo per far arrivare loro informazioni sul proprio grado gerarchico nonché il sesso. Se, invece, accade in casa è come se ci dicesse che tutto ciò che tocca è roba sua, noi compresi.
Tuttavia il coniglio sottolinea il suo voler essere il padrone di casa anche utilizzando le ghiandole dell’ano e, in particolari situazioni, escrementi ed urine.
Il comportamento del coniglio in casa è uno specchio a ciò che vi accade al suo interno: è agitato se vi è un clima pesante ed è indaffarato a rimarcare il territorio ogni qualvolta vi sia un cambiamento anche minimo.
Se dovesse venire a trovarci per la prima volta una nostra amica, magari anche col suo cane, ecco che il coniglio dà il via al suo compito di “coniglio da guardia”: avverte “l’intruso” che quella è zona sua lasciando feci ed urine in punti strategici.
Lo fa sia per sottolineare agli ospiti che sono estranei sia per rassicurare se stesso che comunque sia quella è ancora e sempre casa sua. La stessa cosa succederebbe se posizionassimo i mobili in modo diverso rispetto a com’erano quando li aveva marcati col mento.
In questa reazione dettata esclusivamente dal suo istinto è bene non intromettersi e lasciare che lo faccia. Al contrario, di certo è un’ottima abitudine quella di osservarlo quando urina, ad esempio.
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Quando preoccuparsi
Sappiamo che il coniglio elimina l’eccesso di calcio attraverso l’urina: non avrà per questo il nostro classico colore paglierino ma apparirà più torbida, più densa ed anche più scura.
È fondamentale osservare con attenzione sia l’atteggiamento del coniglio quando emette la sua urina sia l’urina stessa: densità, colore e presenza di sangue sono i campanelli d’allarme.
Ovviamente non allarmiamoci subito, perché il colore dell’urina del coniglio dipende dai pigmenti che vi sono all’interno; tali pigmenti, a loro volta, dipendono dai cibi introdotti nell’alimentazione: erba e verdure hanno pigmenti diversi con colori diversi.
Il colore dell’urina, in condizioni di salute del coniglio e normalità, può variare dal giallo intenso al rosa fino ad arrivare all’arancione, al marrone e fino al rosso intenso: finché è così non c’è da preoccuparsi.
Il discorso cambia nel momento in cui assume colorazioni diverse dalle consone:
- Urina che presenta una patina bianca: quella patina bianca è il calcio. Finché il coniglio vive normalmente senza accusare nessun problema è consigliabile diminuire solo temporaneamente i cibi ricchi di calcio nella dieta.
- Urina molto densa e pastosa: la quantità di calcio è troppa e l’urina prende le sembianze di una fanghiglia. Questo è sintomo di presenza di sabbia o calcoli alla vescica dovuti ad una ipercalciuria. L’urina fangosa non è il solo segnale che il nostro coniglio sta male: noteremmo sicuramente che fa fatica ad urinare e, sapendo quanto dolore sentirebbe nel farlo, d’istinto si trattiene scatenando la nascita di altre infezioni. Non sono rare in questi casi cistiti, ostruzioni delle vie urinarie ed infezioni tali da portare il veterinario ad effettuare una radiografia per valutare bene la gravità dell’affezione. Se la vescica risultasse satura di calcio compattato ed il medico non riuscisse a svuotarla con un’apposita manovra, potrebbe esserci la necessità di un intervento chirurgico. Quasi sempre il veterinario riesce a risolvere il problema, per prescrivere poi, se necessaria, una cura antibiotica e/o optare per una flebo.
- Urina trasparente: indica problemi renali. Sia un’alimentazione ricca di calcio (come erba medica, tarassaco, catalogna ed alcuni pellets) che una predisposizione genetica potrebbero esserne le cause.
- Urine con presenza di sangue: non basta che siano rosse; perché il rosso che vediamo sia sangue bisogna che si presenti sotto forma di filamenti o chiazze rosse non omogenee. Il sangue è sinonimo, nei casi più semplici, di cistiti, sabbia vescicale o calcoli: il nostro coniglio avverte dolore durante la minzione ed a volte non riesce a farla; spesso possono avere coliche che, a loro volta, possono provocare un blocco renale. Nei casi peggiori la causa potrebbe essere un tumore: i conigli sono molto predisposti alle neoplasie, per questo è sempre consigliata la sterilizzazione. Il veterinario procederà analizzando l’urina e dall’urinocoltura si capirà sia se il colore rosso dipenda dal sangue sia se la causa sia dovuta ad un patogeno: in quest’ultimo caso dall’antibiogramma si potrà anche sapere quale farmaco scegliere per una terapia mirata.
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Consigli utili
La regola principale per garantire benessere al nostro Bunny è quello di lasciarlo libero. Se abbiamo deciso di prenderlo in casa con noi è bene trattarlo come un componente della famiglia e bandire la gabbia.
Sapendo che il suo punto debole è l’apparato urinario, l’unico modo per prevenire malattie e complicazioni è concentrarsi nel bilanciamento dei nutrienti nell’alimentazione del coniglio. Tuttavia è anche vero che il coniglio ha bisogno di fare esercizio fisico e scodinzolare fino a quando vuole.
La sua dieta deve essere sì equilibrata ma, soprattutto durante la crescita, è opportuno che mangi il meno possibile cibo ricco di calcio.
Potremmo dire che, data la predisposizione a malattie renali o vescicali nel coniglio, anche da adulto bisognerebbe prediligere per lui:
- Fieno di erba e non di legumi;
- Circa 50gr al giorno di pellet solo di fieno o di erba ma non quelli per i roditori (è un mammifero!) e preferibilmente di alta qualità, senza diserbanti né pesticidi;
- 50gr al giorno di verdura tipo radicchio, cicoria, sedano, finocchio, catalogna, cavolo cinese, indivia, crescione e poche zucchine;
- Poca frutta al coniglio e senza semi.
Quando si volesse cambiare o soltanto variare un po’ l’alimentazione bisogna farlo in maniera graduale per poi sostituirla del tutto dopo qualche mese; ricordiamoci cha alla base della sua piramide alimentare c’è il fieno.
Prendersi cura del proprio animale domestico è come avere per casa un bambino piccolo. Non sa parlare e non riesce a dirci come sta ma se il coniglio sta male sa farsi capire bene: basta dargli le giuste attenzioni e limitarci ad osservare.
Michela