Coccidiosi nel coniglio, una malattia che può avere conseguenze negative sulla sua vita. Vediamo di capire che cos’è, i sintomi con cui si presenta e come si può agire.
Adottare un piccolo coniglietto e prendersene cura giorno per giorno implica alcune responsabilità che sono fondamentali per costruire il benessere fisico e psicologico di questo piccolo compagno domestico. Ci sono alcuni disturbi subdoli e difficili da notare subito ma che possono generare complicazioni in lui se non risolte in tempo. Vediamo, in questo articolo, cos’è la coccidiosi nel coniglio e come comportarsi a riguardo.
Parliamo di una malattia che si verifica spesso in questa specie e che è bene conoscere per sapere come agire in suo aiuto. Si tratta di una condizione generata da alcuni parassiti. Leggiamo, qui di seguito, quali sono le cause che la provocano e i sintomi tipici nel peloso.
Il coniglio domestico può essere soggetto a contrarre malattie o disturbi fastidiosi che possono condizionare la sua quotidianità.
Una delle malattie che può svilupparsi nel peloso è la coccidiosi, una malattia causata dalla presenza dei coccidi, i patogeni protozoi appartenenti al genere Eimeria che infestano l’intestino dell’animale.
Ne esistono di diverse specie ma non vanno mai sottovalutati, poiché le infestazioni non sono sempre lievi. Le cause scatenanti possono essere debolezza e stress.
Questa malattia può manifestare sintomi tipici come perdita di peso, disturbi al tratto gastro intestinale, inappetenza, ritardo nella crescita e abbattimento.
Nel peloso che presenta una forma grave di coccidiosi, possono verificarsi sintomi più gravi: il coniglio ha la diarrea in forma intensa, situazione in cui si deve intervenire con urgenza per evitare danni seri alla sua salute.
La coccidiosi nel coniglio può svilupparsi sia negli esemplari adulti che in quelli anziani.
É molto importante sapere come devono essere le feci del coniglio ed effettuare degli esami periodici per scongiurare eventuali disturbi e problemi secondari. La trasmissione del parassita può avvenire con il passaggio di questo dalla mamma ai cuccioli.
Il patogeno può essere trasmesso anche per via oro–fecale o attraverso degli alimenti contaminati. Può accadere, però, che i soggetti colpiti non manifestino alcun sintomo.
Si possono distinguere due tipi di coccidiosi che il coniglio può contrarre: epatica e intestinale. La coccidiosi epatica si verifica molto di più nei soggetti più anziani.
Con essa, si manifestano alcune gravi conseguenze: costipazione, ittero, gonfiore addominale e mancanza di appetito.
La coccidiosi intestinale interessa, ovviamente, l’intestino dell’animale, che potrà ostacolare il normale assorbimento delle sostanze nutritive. Di conseguenza, ne risente il processo digestivo, che provocherà sintomi quali problemi nelle feci e disidratazione.
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In presenza di coccidiosi nel peloso domestico, è importante effettuare una diagnosi il prima possibile e fare in modo di prevenire la trasmissione della malattia tra altri soggetti a contatto con il coniglio colpito. Leggiamo come occorre comportarsi per fare prevenzione.
Se si sospetta di coccidiosi nel proprio coniglio, l’intervento del veterinario di fiducia è essenziale per poterlo sottoporre a tutti gli esami di laboratorio previsti per il suo caso.
Il primo esame da effettuare è quello delle feci dell’animale, necessario per controllare la presenza del parassita. Attraverso questo esame, sarà possibile anche prevenire la trasmissione della malattia ad altri soggetti.
Effettuare dei controlli periodici delle feci, infatti, è fondamentale insieme ad una corretta pulizia quotidiana della sua lettiera. Occorre fare molta attenzione nel fornire erba di campo o fieno prelevati dal terreno in cui è stato presente il coniglio malato.
Dobbiamo, infine, sapere che la coccidiosi non può essere trasmessa all’essere umano o ad altri animali, ma può infettare soltanto gli altri conigli con cui entra in contatto.
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Ilaria G
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