Ostruzione dell’esofago nel cincillà, una condizione che può portare alla morte del roditore in breve tempo. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.
Negli ultimi anni, la scelta dell’animale domestico da accogliere in casa è diventata molto più ampia.
Oggi, molto spesso si opta per animali che sono molto diversi dai soliti cani e gatti. Infatti, attualmente in tanti scelgono di adottare simpatici roditori come ad esempio i cincillà.
Compiere questa scelta può sembrare facile, tuttavia si conosce ancora poco su questi animaletti.
Questo può essere un limite se non un problema se si pensa alle esigenze, alle malattie e alle problematiche di questo animale.
Ad esempio quando si verifica l’ostruzione dell’esofago nel cincillà e l’animale è soggetto a soffocamento.
Il cincillà in queste condizioni potrebbe morire per mancanza di respiro e ossigeno. Ecco perché occorre sapere riconoscere i sintomi ed individuare le malattie nel proprio cincillà.
Conoscere le ragioni che hanno determinato l’ostruzione può essere fondamentale per poter intervenire.
Tra le cause dell’ostruzione dell’esofago nel cincillà possono esserci:
Il cincillà non riesce ad alleviare l’ostruzione che gli preme sulla trachea poiché non è in grado di vomitare e questo causa difficoltà respiratorie nell’animale e non solo.
Gli altri sintomi che il cincillà, colpito da ostruzione dell’esofago, manifesta possono essere:
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Per poter stabilire una diagnosi di ostruzione dell’esofago nel cincillà il medico può tempestivamente procedere con una radiografia, ma i segnali di soffocamento e tutti gli altri sintomi sono ben chiari.
Anche solo dalla palpazione manuale durante l’esame obiettivo è possibile individuare la condizione dell’animale.
Stabilita la diagnosi di ostruzione dell’esofago nel cincillà è opportuno intervenire prima che il cincillà possa soffocare, fino all’asfissia e poi la morte.
L’intervento dipenderà dal tipo di ostruzione, in quanto se l’ostruzione è più vicina alla bocca, il materiale di ostruzione può essere rimosso a mano o con una pinza con cautela.
Altrimenti, il veterinario potrà ricorrere alla somministrazione di agenti come l’arecolina, che aumenta il movimento dell’esofago per far passare il cibo allo stomaco, alleviando così la sensazione di soffocamento del cincillà.
Infine, quando proprio non è riuscito in nessuno dei tentativi, il veterinario può intervenire chirurgicamente per rimuovere l’oggetto.
Uscito fuori dal pericolo, il cincillà dovrà osservare un periodo di riposo e una dieta a base di alimenti facilmente digeribili, preferibilmente schiacciati per facilitare la deglutizione.
Come sempre, la miglior soluzione è quella di prevenire (laddove possibile) il problema, cercando di non lasciare oggetti sparsi per casa e tenendo d’occhio il cincillà quando gli è permesso di uscire dalla gabbia.
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Raffaella Lauretta
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