Gonfiore nel cincillà, un improvviso accumulo di gas nello stomaco del piccolo roditore. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.
Anche i proprietari più pignoli e attenti non sono sempre in grado di prevenire le malattie dei loro piccoli roditori.
Il cincillà pur essendo un animale domestico poco impegnativo, per stare bene necessita di una corretta alimentazione e di una accurata pulizia della sua gabbietta.
Perciò se hai deciso di portare a casa un animaletto di questa specie, informati prima sulle sue eventuali malattie e problematiche varie.
A tal proposito, oggi cercheremo di essere utili dando informazioni sul gonfiore nel cincillà. A cosa è dovuto, quali sono i sintomi e come risolvere il problema del roditore. Scopriamolo insieme.
Generalmente il gonfiore nel cincillà si verifica a seguito di un cambiamento di dieta o di eccesso di cibo.
Queste cause a loro volta generano stitichezza e produzione di gas dalla flora batterica nell’intestino immobile, accumulandosi entro due o quattro ore, portando infine gonfiore nel cincillà.
Questa problematica può essere anche legata all’ipocalcemia (uno squilibrio pericoloso per la vita del metabolismo del calcio) che si verifica nelle cincillà femmine che allattano fino a due o tre settimane dopo il parto.
I segnali di gonfiore nel cincillà che l’animale lancia sono:
Per poter effettuare una diagnosi il veterinario effettuerà un esame fisico completo all’animale.
Per poi procedere con la storia clinica dell’animale e i sintomi che il padrone dichiarerà, in quanto sono caratteristici della condizione e aiutano a fare una diagnosi più precisa della malattia del cincillà.
Stabilita la diagnosi, per il trattamento il veterinario eseguirà il passaggio di un tubo gastrico o l’inserimento di un ago nello stomaco per alleggerire l’accumulo di gas.
Mentre nelle femmine di cincillà che sono in fase di allattamento verrà effettuato una terapia al gluconato di calcio somministrato per via endovenosa che aiuterà a gestire l’ipocalcemia.
Generalmente l’animale risponde in modo positivo alla terapia.
Il cincillà cercherà da solo di alleviare il dolore del gonfiore, rotolandosi o allungandosi.
Ciò che invece possiamo fare noi per aiutare il cincillà a sfuggire a questa sofferenza inutile, è evitare di nutrire troppo il cincillà, scongiurando così il pericolo che si possa gonfiare.
Somministrare un’alimentazione corretta e specifica per cincillà, oltre che prestare particolarmente attenzione quando si modificano le abitudini alimentari dell’animale.
Questa è una buona e sana regola che ci permette di non arrecare danni all’organismo del nostro piccolo roditore.
Nel caso delle femmine che allattano, sono molto utili gli integratori di calcio che possono garantire che il gonfiore legato all’ipocalcemia non si verifichi.
Sarà invece il veterinario a consigliare come proseguire con l’alimentazione del cincillà, una volta superata questa fase di gonfiore.
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Ricordatevi che questo piccolo roditore che sembra un incrocio tra un coniglio e uno scoiattolo, pur attirando molta simpatia e tenerezza, non ci si deve impietosire, facendoci cedere alle sue richieste eccessive di cibo.
Esagerare non ha mai fatto bene a nessuno. Il cincillà ha bisogno di una dieta speciale, che puoi trovare nel pellet formulato, in quanto è completo e poco costoso.
Inoltre necessita sempre di fieno nella gabbietta, poiché fa bene al suo apparato digerente e aiuta anche a mantenere la lunghezza dei denti.
Infine, siccome, il sistema digestivo del cincillà non si adatta bene ai cibi grassi o con troppo zucchero, eventuali cibi extra al di fuori del pellet e del fieno, dovrebbero essere somministrati solo in rare occasioni.
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Raffaella Lauretta
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