Chi sono gli efemerotteri e perché hanno una vita così breve rispetto agli altri insetti? Tutte le loro caratteristiche e come distinguerli dai loro simili.
Diciamola tutta: è difficili che gli insetti siano simpatici alla maggior parte delle persone. Molti li considerano utili ma dannosi, altri invece no apportano alcun beneficio alla vita dell’uomo tranne punture ed infezioni. A che ordine fanno parte gli efemerotteri e come si distinguono rispetto ai loro simili? Un’attenzione particolare merita il loro nome: infatti è proprio qui che si nasconde la brevità della loro stessa esistenza. Tutto quello che c’è da sapere su chi sono gli efemerotteri.
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Mai caso è stato più appropriato di nome che definisce la specie: dalla traduzione della parola ‘Epheméra’, si percepisce la brevità e la caducità dell’esistenza di questi insetti. Si tratta di insetti piccoli e leggeri, che si incontrano facilmente sulle sponde di laghi e fiumi, ma anche paludi e sorgenti di acqua fresca. Non a caso, gli esperti tendono a considerare gli efemerotteri come degli insetti ‘eterni bambini’, di quelli che non crescono mai proprio perché muoiono nel giro di un tempo brevissimo. Probabilmente si tratta dell’unico aspetto positivo del morire giovani: mostrarsi eternamente piccoli. La loro fase adulta dura pochissimo, rispetto a quella giovanile che appare sempre ferma allo stadio larvale.
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Quando l’acqua raggiunge la temperatura ideale per la schiusa, nascono le ninfe di Efemerotteri e da lì ha inizio il loro (lungo) periodo infantile. Per crescere hanno bisogno di nutrimenti come vegetali e alghe. Il loro habitat naturale è costituito dalle rocce, dove appunto amano poggiarsi le ninfe. Esse non superano solitamente il millimetro di lunghezza e si nascondono spesso in fondali sabbiosi.
Quando la ninfa cresce e abbandona lo stato larvale lo fa ‘rompendo’ il suo esoscheletro precedente, troppo piccolo per contenerla. La crescita avviene attraverso una serie di mute, necessarie per fare in modo che l’esoscheletro si adatti alle dimensioni via via più grandi: il tempo impiegato da una ninfa per diventare subimagine è di circa un anno (ma talvolta può volerci anche di più).
Quando le condizioni ambientali lo consentono l’efemerottero ormai maturo nuota in superficie ed emerge dalle acqua, aggrappandosi a fili di erba, alghe e tutto ciò che trova. La fase finale prevede una forma alata che può vivere da qualche minuto a qualche giorno nei casi più eccezionali.
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Per conquistare la femmina della specie, il maschio efemerottero si cimenta in una danza che le attrae. Una volta accoppiatisi le femmine si scelgono l’area più appropriata per deporre le uova: pensiamo che ogni ‘covata’ prevede circa 8000 esemplari. Solo dopo aver deposto le uova le femmine cadono in acqua e muoiono.
Nonostante le ridotte dimensioni, questi insetti respirano attraverso un sistema di tracheobranchie. Sono anche dotati di un apparato boccale di masticazione che però è atrofico. A loro volta essi costituiscono una ottima alimentazione per i pesci.
F.C.
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