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Cavalcavia per animali selvatici: a che punto siamo in Italia?

Sta circolando su Facebook la fotografia con un cavalcavia per animali selvatici nei Paesi Bassi, con tanto di commento critico con il quale viene evidenziato che questo tipo di infrastrutture sono piuttosto scarse in Italia.

Si tratta di opere come ponti per animali, cavalcavia verdi o sovrappassi per la fauna selvatica che nelle aree in cui sono state edificate sono arrivate a ridurre dell’80% le collisioni tra auto e animali.

Queste strutture sono disseminate un po’in tutto il mondo, come ad esempio, il Terai Arc Landscape tra India e Nepal, come anche il Corridoio Sawantwadi-Dodamarg Wildlife nel Sud dell’India, oppure i sottopassi in Kenya per consentire il passaggio agli elefanti. Nel resto del mondo vi è anche il Banff Wildlife Bridge per consentire agli animali di attraversare la Trans Canada Highway, per cui cinque anni fa, i ricercatori aveva evidenziato che dopo 3 anni dalla sua creazione circa 140mila animali erano transitati dal ponte, sfruttato anche dal 20% degli orsi della riserva. In questo scenario, anche gli esseri più piccoli sono tutelati con i granchi in Australia per i quali è stato creato il ponte e le gallerie dei granchi a Christmas Island. Tornando sul continente nordamericano troviamo anche la Highway 93 Riserve Crossings nel Montana. E proprio la Highway 93 vanta ben 41 strutture tra sottopassi e sovrappassi per animali. Negli Stati Uniti, vi è anche il Corridoio Burnham Wildlife nel Burnham Park di Chicago circondato da palazzi e all’interno del quale vi è un corridoio che attraversa la città.

Approdando in Europa possiamo segnalare l’European Green Belt, la cintura verde che passa dal confine russo-finlandese fino ai Balcani. Mentre i Paesi Bassi possono vantare ben oltre 600 incroci che consentono agli animali di attraversare le strade come il più grande, il Natuurbrug Zanderij Crailoo, che si estende per quasi 800 metri, utilizzato da cervi, cinghiali e altri mammiferi.

Secondo alcune ricerche si conta che in Italia, ogni anno 1,5 milioni di animali perdono la loro vita negli incidenti stradali, per lo più, lupi, orsi, ricci, anfibi e uccelli o volpi e in base alle previsioni, con l’aumento del traffico la percentuale entro il 2025 dovrebbe salire tra il 150 e il 200% in più di vittime.
In ogni modo, anche nel belpaese abbiamo degli esempi virtuosi come la regione del Friuli Venezia Giulia, che ha realizzato 4 ponti verdi lunghi fino a 800 metri, 4 tunnel e 50 sottopassi, seguita dal Parco Regionale lombardo del Ticino che ha costruito il Ponte del Gabibbo, lungo 40 metri, per pedoni e animali, e un ponte di oltre 500 metri da attraversamento sopra una superstrada. In provincia di Torino, sono stati creati anche dei tunnel speciali per limitareil numero di rospi comuni investiti dalle automobili durante i loro spostamenti, denominati “rospodotti”. Si tratta di tubature perfette per non far correre rischi agli animali.

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