Che cosa si intende per catena alimentare marina? Quali sono gli animali che ne fanno parte e perché è importante conoscerne la struttura.
Perché si parla di catena alimentare marina e terrestre? La differenza probabilmente è nella scelta degli animali che ne fanno parte. Ma come si relazionano tra loro e quale ruolo rivestono di volta in volta? Alla base di questa struttura vi è sicuramente una sopravvivenza della specie e l’andamento di tutto l’ecosistema: ecco che cos’è la catena alimentare marina a partire dalla definizione fino alla sua funzionalità.
Che cosa significa ‘catena alimentare marina’? L’insieme di tutti quegli animali che, per sopravvivere, mangiano altri animali e che a loro volta possono diventare cibo per altri animali ancora. Può sembrare un meccanismo piuttosto brutale, ma in realtà senza di esso l’intero ecosistema si fermerebbe.
Detta anche ‘catena trofica’ o ‘piramide alimentare’, essa riflette i rapporti tra gli animali che si dividono in tre categorie: produttori, consumatori e decompositori.
Nella sinecologia, quella parte della ecologia che approfondisce i rapporti tra ambiente e le specie di animali che vivono e si muovono al suo interno.
In effetti vi sono diversi punti in comune con la catena alimentare terrestre, poiché si parte sempre da un organismo autotrofo, ovvero quello che produce energia e materia. L’idea di base è quella che ogni animale ha bisogno di mangiarne altri per sopravvivere (quindi diventando eterotrofi e consumatori).
Chi è alla base di questa catena? Se in quella terrestre troviamo le piante, ovvero quegli organismi in grado di prelevare composti nel terreno e trasformarli in energia, nella piramide marina alla base vi sono le alghe.
Esse si dividono in unicellulari e pluricellulari (sono questi ultimi gli organismi che vediamo sulle spiagge); oltre ad esse vi sono i batteri (come ad esempio i cianobatteri) che stimolano la fotosintesi.
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In ambito terrestre vi sono gli animali erbivori, che appunto si cibano di piante, mentre nell’ambiente acquatico ci sono gli erbivori che si cibano di alghe e di batteri, come lo zooplancton.
Nei secondari rientrano i carnivori, cioè quegli organismi che mangiano i primi (ovvero gli erbivori). In questa categoria rientrano alcuni animali marini: pesci, uccelli acquatici, mammiferi e artropodi.
Nell’ambito dei terziari ci sono i super-predatori, ovvero dei carnivori che mangiano altri carnivori.
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Volendo fare un esempio di catena alimentare marina semplice, il primo organismo è il fitoplancton e la balena è l’animale che se ne nutre. In altri tipi vi è una commistione tra ambiente marino e terrestre, nel senso che il fitoplancton è ingerito dai molluschi, mangiati a loro volta dai pesci che costituiranno il cibo per gli aironi.
In un esempio di catena più complessa, a cinque livelli, ritroviamo: il fitoplancton, il krill, il pinguino imperatore, la foca leopardo e l’orca marina.
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Antonio D’Agostino
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