Se non ne abbiamo mai visto uno, lo avremo sentito nominare per la sua pelle e per le carni pregiate: cosa c’è da sapere sulla caratteristiche del daino.
Cosa si sa di questo mammifero selvatico che, facilmente, potremmo confondere con un cervo o un capriolo? Eppure questo animale, noto con il nome di damma o dama, ha in comune solo la famiglia di origine, quella dei cervidi. Vedremo quali sono le caratteristiche principali del daino: dal mantello al palco, dall’habitat alle sue abitudini di vita. Per quanto riguarda la sua distribuzione e la possibilità di avvistarne uno da noi, ormai dobbiamo recarci solo in parchi e zone protette come quelle in Abruzzo e Molise. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul daino e le curiosità su questo animale selvatico.
Dalla Turchia, questo animale ha viaggiato fino ad arrivare in Europa dall’epoca romana. Il suo habitat naturale è costituito da boschi di conifere, macchia mediterranea e aree incolte. Proprio in virtù di questi luoghi non sempre ricchi di cibo, il daino si è adattato alle quantità di alimenti che riusciva a reperire. Si tratta di un ungulato ed è facilmente riconoscibile grazie all’imponente paio di corna, presenti solo nell’esemplare maschile, e per il suo manto caratterizzato da macchie laterali più chiare su fondo marrone più scuro. Per quanto riguarda le origini latine del nome, il daino è conosciuto anche con il soprannome di ‘damma’ o ‘ Cervus dama’.
Si tratta di un mammifero della famiglia dei Cervidi, caratterizzato dal mantello rossiccio-marroncino e chiazze più chiare sui fianchi. Rispetto agli altri animali con i quali è spesso confuso (come il cervo e la renna) è di dimensioni più contenute, sebbene più grande rispetto al capriolo e il camoscio. Può raggiungere i 90 cm di altezza, una lunghezza di 150 cm per un peso di quasi 100 kg (i maschi). Essendo un ungulato ha gli zoccoli e, come dice la parola stessa, è dotato di unghie.
Non è un animale che va in letargo, ma durante i periodi più freddi muta il suo manto per adattarsi al colore grigio dell’ambiente esterno. E’ in estate che il suo colore rossastro spicca alla luce del sole e rende più vivida la pomellatura, ovvero quelle macchie chiare laterali. Non mancano però gli esemplari con manto più scuro, tendente al nero o all’albinismo.
Un piccolo accenno a parte merita il palco di questo animale, ovvero quella struttura ossea imponente che alla base hanno forma cilindrica e si estendono in pale larghe. I daini dotati di palco sono solo i maschi, ed è in questo che sostanzialmente si concentra il dismorfismo sessuale tra i due generi sessuali. I maschi dunque non nascono dotati di palco, ma esso si sviluppa dopo il primo anno di età: spesso dalla conformazione del palco si capisce l’età dell’animale. Di solito per curarle sfregano le corna contro gli arbusti.
Si tratta di un erbivoro ruminante: ciò sta ad indicare che dopo la prima masticazione, gli alimenti finiscono nel primo compartimento gastrico e rigettati nella bocca, dove vengono ulteriormente masticati. I suoi cibi preferiti sono anche quelli più facili da reperire, quindi: foglie, erbe, arbusti e, se capita, anche la frutta che cade spontaneamente dagli alberi. Qualora dovesse vivere in cattività è importante che gli siano somministrati i cereali ma in quantità sempre proporzionate, per evitare di contrastare il processo di ruminazione. Spesso l’allevamento del daino è destinato all’uso culinario: infatti esso è considerato da sempre un esemplare molto pregiato per le sue carni.
Abbiamo già accennato al paio di corna, tipiche dei maschi della specie: si tratta di ramificazioni spugnose che si ergono sulla testa dal primo anno di vita in poi. Non solo sono utilizzate come arma difensiva dai pericoli, ma anche come mezzo per attrarre il sesso opposto. La pala del palco prevede punte che divergono anche all’indietro e ha un corno posteriore alla base della struttura ossea. Possono arrivare ad allungarsi fino ai 70 cm per 100 cm di larghezza.
E se il daino dovesse perdere il palco? Non è una probabilità, ma una certezza poiché i palchi sono soggetti alla muta stagionale, quindi si ‘cambiano’. Il periodo di muta inizia a marzo e dura fino a giugno, ogni anno. Ed è proprio col palco che i daini combattono per conquistare la femmina con la quale riprodursi. Ed è proprio durante la fase dell’accoppiamento che emettono un suono, un bramito, che richiama il sesso opposto.
Il daino si accoppia con più femmine, anche durante la stessa stagione che va dalla metà di ottobre a inizi di novembre. Dopo la gravidanza, la femmina del daino darà alla luce il cucciolo che verrà inserito nel branco appena dopo dieci giorni dalla nascita.
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F.C.
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