Un incubo dal quale ogni anno vorremmo risvegliarci ma che, purtroppo, si rivela ogni volta più reale che mai. E’ l’urlo disperato di centinaia di cuccioli di foca che vengono barbaramente uccisi al largo delle coste di Terranova in Canada. A sole due settimane di vita queste tenere creature vengono cacciate, mortificate e crudelmente bastonate, morendo in un bagno di sangue, cercando disperatamente di chiamare la propria madre.
“Una sofferenza che non possiamo accettare”, dichiara Rebecca Aldworth, direttore esecutivo della Humane Society International (HSI), che da diciotto anni si sta battendo per abolire questa tradizione e il commercio che deriva dalla caccia alle foche.
“Ho visto dei cuccioli che sono stati arpionati sul muso e tirati sulle lastre di ghiaccio, in un bagno di sangue, mentre cercano disperatamente di scappare. Ho sentito il pianto del loro dolore quando vengono arpionati”, commenta la Aldworth, lanciando l’ennesimo appello alle autorità per fermare questa atrocità.
Nonostante le pressioni degli altri governi, come anche i divieti sui prodotti derivati discussi in seno dell’Unione Europea, la caccia alle foche resta legale in Canada. I cuccioli vengono uccisi per la loro pelliccia destinate alla realizzazione di capi di abbigliamento.
Le autorità canadesi hanno solo posto un divieto di caccia tra il mese di aprile e maggio periodo in cui le madri partoriscono e allattano i loro cuccioli. Purtroppo, sottolinea la Aldworth, ogni anno, le lobby fanno pressione sul governo per aprire la caccia in anticipo come la società PhocaLux che si giustifica, affermando di cacciare solo le foche adulte per il commercio della loro carne e la produzione dell’olio.
Secondo quanto denuncia la HSI, la PhocaLux avrebbe tuttavia violato un accordo con il governo, recandosi nelle aree protette dove le madri fanno crescere i loro cuccioli. Inoltre, ricorda l’esperto della Humane Society, è difficile riconoscere una femmina da un maschio adulti e per questo vi è il rischio che siano uccise le madri che stanno allattando.
E così, afferma la Aldworth, molti cuccioli muoiono di fame aspettando le loro madri che non faranno mai ritorno. Due specie di foche sono a rischio: sia le foche della Groenlandia che le foche dal cappuccio che di norma non dovrebbero essere cacciate per la loro pelle.
Vance Chow, responsabile della Comunicazione per il dipartimento della Pesca e preservazione degli Oceani in Canada ha replicato alle accuse, sottolineando che si tratta di un’attività sostenibile per l’ecosistema: “Si tratta di un’importante attività economica e culturale nelle comunità in Canada, in Quebec e nell’Artico”, ha sostenuto Chow, assicurando che “il governo è a favore di una caccia ben regolamentata, impegnandosi a garantire la sostenibilità e condannando pratiche disumane, effettuando delle ispezioni sul posto”.
Purtroppo, denuncia la HSI, quest’anno l’apertura della caccia è stata anticipata per molte società e dopo la PhocaLux a partire dal 10 aprile altre aziende inizieranno a dare la caccia ai cuccioli.
La HSI ha avviato una raccolta fondi per sostenere le attività mirate a fermare queste barbarie, ricordando al mondo intero la sofferenza di migliaia di piccoli esseri indifesi.
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