Un caso emblematico di una situazione diffusa e all’ordine del giorno nel settore dell’ippica: quello dei cavalli da corsa, anche campioni, che una volta dismessi dalle gare vengono condannati ad un destino crudele. Si tratta di un sistema ormai noto in tutto il mondo e anche in Italia dove molti cavalli da corsa vengono trasferiti illegalmente in Romania per poi tornare nel Belpaese ed essere macellati.
Ad Opelousas in Louisiana, negli Stati Uniti, l’associazione St. Landry Parish Animal Control and Rescue (SLPAC) è intervenuta nel recupero di un cavallo, un ex campione da corsa, trovato abbandonato, in un campo, in mezzo al fianco, ridotto pelle ed ossa.
L’esemplare raccontano i volontari aveva diverse ferite e non riusciva ad alzarsi. Aveva anche un accesso in bocca che non gli permetteva di masticare il fieno e ha iniziato a tossire sangue non appena i volontari lo hanno alzato, sostenendolo anche dalla coda.
L’unica cosa da fare era porre fine alla sofferenza del cavallo: “Pensiamo che il cavallo sentisse esattamente quello che stavamo provando quando lo abbiamo trovato”, ha dichiarato ai media locali, Stacey McKnight, direttore di SLPAC. Nonostante gli sforzi del veterinario, le condizioni erano troppo gravi e il povero equino è stato soppresso.
In base al microchip, l’associazione è risalita al proprietario del cavallo. L’esemplare, uno stallone purosangue di nome Dr Drip Drip aveva partecipato a ben 69 corse, con diversi fantini e aveva vinto nove gare, per un totale di 264mila dollari di montepremi.
“Coloro che hanno permesso tutto ciò si dovrebbero vergognare”, ha rilanciato Mc Knight.
In un post l’associazione ha denunciato che il cavallo è morto a 13 anni dopo aver passato una vita di abusi, tra somministrazione di sostanze doppanti e picchiato brutalmente, come emerso dalle ferite che aveva su tutto il corpo. Purtroppo, si tratta di una realtà diffusa e come denunciano le associazioni americane la maggior parte dei cavalli sfruttamenti a livello agonistico finiscono nella catena alimentare. Gli esemplari vengono ceduti ai commercianti con destinazione Messico dove vengono macellati.
Nessun rispetto per questi esseri che hanno dato la loro vita agli allevatori e alle scuderie. Un settore nel quale l’animale viene considerato come un oggetto e non come una creatura vivente.
L’associazione ha ricordato che ci sono molti progetti di recupero dei cavalli da corsa a fine carriera che vengono poi destinati ad una seconda vita. Tuttavia, per fermare il fenomeno illegale e di abusi è importante potenziare il controllo e monitoraggio del settore. Inoltre, denuncia la SLPAC se non ci fossero gli spettatori o i fantini il settore non reggerebbe: “Ognuno può contribuire a cambiare le cose”.
Dopo diversi accertamenti, le autorità sono risalite al proprietario del cavallo, un ragazzo di 18 anni di nome Jermaine Doucet Jr., denunciato e arrestato per il reato di maltrattamenti di animali. Il giovane è stato trasferito in prigione e si è rifiutato di rispondere ai giornalisti.
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