E’ polemica allo zoo di Lujan, nei pressi di Buenos Aires, dove gli animali verrebbero sottoposti a gravi episodi di maltrattamento. E’ quanto denunciato da diverse associazioni animaliste di tutta l’Argentina. Da quest’ultime sono partite diverse denunce in base alle quali gli animali ospitati nella struttura avrebbero un aspetto innaturalmente apatico. Questo sarebbe causato dal fatto che i dipendenti della struttura somministrerebbero loro dei sedativi, per favorire ai turisti la pratica dello scattare dei selfie e delle foto ricordo molto vicini a loro. Addirittura in molti casi è possibile accarezzarli. Pratica che molte volte diventa aberrante.
Ad essere sottoposti a tutto ciò sono leoni, giraffe, orsi, tigri e molti altri, il cui corpo è spesso visto accasciato senza segni di reazione. L’accusa di maltrattamenti ai danni dello zoo di Lujan monta da diversi anni, e ci sarebbero anche diversi filmati a riprova di ciò. Si tratta di una struttura privata sorta nel 1994, del tutto estranea alla gestione statale. Per questo motivo il governo albiceleste non ha molta possibilità di intervenire in questa faccenda. Invece lo zoo pubblico, sempre ubicato a Buenos Aires, ha chiuso i battenti addirittura dopo 140 anni di attività.
Da tempo le organizzazioni animaliste in Argentina si battono contro il giardino zoologico (i video di denuncia circolano da anni), accusato di evidenti maltrattamenti contro gli animali, ma la struttura dal 1994 è privata e non ricevendo sussidi statali, segue normative particolari su cui il governo evidentemente non ha modo di intervenire. Una politica totalmente in contrasto con quanto sta avvenendo nel resto del Paese. Basti pensare che lo scorso anno Buenos Aires ha deciso di chiudere lo zoo pubblico dopo 140 anni di attività, con la motivazione che “la dignità degli animali è più importante della mera forma di intrattenimento alla quale sono costretti”.
Tornando alla questione dello zoo di Lujan, è sorta anche una petizione su change.org affinché il parco venga chiuso. A detta degli organizzatori ci sono prove a sufficienza per far si che ciò accada. In particolare questo proposito è molto supportato in Francia, con ‘Paris Match’ che ha parlato di vero e proprio inferno per gli animali. Naturalmente i diretti interessati smentiscono con forza e sostengono che gli animali all’interno del contestatissimo zoo sono diversi da quelli nati in natura: “Si tratta di esemplari in cattività, che fin da piccoli abituiamo a rendere docili. E poi drogarli risulterebbe molto difficile, ci vorrebbero dei dardi tranquillanti. Il cui effetto è molto limitato nel tempo, si parla di soltanto un’ora. Dovremmo stare ogni giorni a sedarli tutti di continuo, col rischio di danneggiare seriamente la loro salute”. Eppure a vedere le immagini qualche dubbio c’è
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