Una vera e propria strage di animali selvatici nel West Bengala in India dove si è svolto per quattro giorni il tradizionale Festival dei cacciatori che si è svolto tra il 3 e il 6 giugno nel distretto di East Midnapore.
Tuttavia, la notizia è balzata solo ora nelle prime pagine dei quotidiani, che la Ong People United for Better Living di Calcutta e il Dipartimento dell’Ambiente hanno accertato che si sia trattato di una delle più devastanti cacce perpetrate a larga scala in quando i media locali riferiscono di 5mila animali uccisi da cacciatori armati di fionde, archi, frecce e coltelli.
La notizia è stata diffusa dalla rivista specializzata Sanctuary Asia magazine. I cacciatori sono stati intercettati dalle autorità competenti nelle stazioni ferroviarie al loro rientro dal festival con le loro prede.
Circa 28 specie di animali selvatici sono state vittime dei cacciatori, tra cui quattro specie protette,di cui tre tipi di varano: Bengal monitor lizard, Water monitor lizard, Golden monitor lizard e il pesce gatto. Tra le altre specie cacciate, anche cinghiali, civetti, picchi, gatto della giungla e pesci di vario tipo.
Alcuni cacciatori sono stati sorpresi mentre stavano cucinando le loro prede nei pressi delle stazioni. Gli animali ancora in vita, sono stati sequestrati e messi in libertà dalle associazioni in collaborazione con le autorità.
Secondo i dati, si tratterebbe di migliaia di cacciatori che si sono riversati nell’area in quattro giorni: “Se le autorità ferroviarie lavorassero con la Forestale, si potrebbe fermare il massacro ed educare i cacciatori sul tema della biodiversità”, ha sottolineato in una nota la Ong.
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