Un’inchiesta del National Geographic ha denunciato le condizioni di un gruppo di piccoli elefanti, venduti alla Cina dallo Zimbabwe, lo scorso luglio. Il caso esplose sui media di tutto il mondo che riportavano la notizia di questa vendita di elefanti, tolti dal loro habitat naturale e dalle loro famiglie, per essere destinati dietro le sbarre di un recinto degli zoo cinesi.
Si trattava ovviamente di un caso di scambio commerciale tra i due paesi, nel contesto di accordi internazionali tra Cina e Zimbabwe. Tuttavia, questo caso e il trasporto straordinario di questi 24 esemplari fu riportato in tutto il mondo. I giovani pachidermi sono stati infatti trasportati in areo dallo Zimbabwe fino al Chimelong Safari Park a Guangzhou, in Cina meridionale, che ospita più 20mila animali rari.
La decisione della vendita fu presa dal governo dello Zimbabwe per il fatto che gli elefanti erano aumentati in modo esponenziale e che stavano per così dire “minacciando” l’habitat naturale del grande parco Nazionale di Hwange, al confine con il Botswana. In ogni modo, gli animalisti avevano denunciato come la cattura è stata traumatica. Il presidente dell’associazione Conservation Task Force Zimbabwe, Johnny Rodrigues aveva dichiarato che gli elefanti erano stati trattati in modo disumano in quanto non solo erano stati prelevati gli esemplari tra i 2 e i 5 anni, un’età in cui erano troppo giovani per cui potevano essere “addomesticati” per altri fini. Ma no solo, la stessa violenza della separazione dei cuccioli tolti dalle madri.
A distanza di due mesi, il caso continua a far parlare di sé e grazie ad un servizio della rivista National Geographic si apprende che quei poveri esemplari sarebbero detenuti in cattività in pessime condizioni. Dalle fotografie che documentano i pachidermi in Cina, si vede che gli animali sono sofferenti e hanno addirittura delle ferite sul corpo. Nel reportage viene raccontato che gli esemplari sono spaventati e costretti a vivere in spazi ristretti e che sono forse vittime di possibili maltrattamenti.
In una fotografia si vede un elefante con una ferita aperta sul fianco, probabilmente causata da un colpo di zanna di un altro elefante più grande oppure da un accesso. Un altro esemplare è stato ripeso con un gonfiore sull’addome, forze provocato da un’infezione.
Per gli esperti non ci sono dubbi: questi cuccioli sono stati lasciati in uno stato di totale abbandono senza un controllo o un monitoraggio del loro inserimento e adattamento.
Come riportano i media, tra cui il National Geographic e The Dodo, Scott Blais, dirigente del Global Sanctuary for Elephants, un’organizzazione americana che si occupa del recupero degli elefanti, ha sostenuto che “appare chiaro che le ferite non sono state curate”, sottolineando che sugli elefanti ci sono delle macchie di feci che fanno pensare al fatto che di notte dormono in luoghi angusti e igienicamente non consoni al loro benessere.
Per leggere l’articolo in inglese del National Geographic clicca qui
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