Asino Romagnolo: specie ornamentale rara da cortile e da giardino

Asino Romagnolo: specie ornamentale rara da cortile e da giardino

Asino Romagnolo uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amerebbero abbellire il proprio giardino. Scopriamo tutto su questa specie ornamentale.

asino romagnolo
(Foto AdobeStock)

Oggi andremo a scoprire l’asino Romagnolo, un esemplare ammirevole nella sua specie, la più piccola razza nota nel mondo, che tutti vorrebbero nel proprio cortile.

Sono in tanti infatti, a voler abbellire il proprio giardino, cortile o in ogni caso spazio esterno, con degli animali da cortile rari ma molto di moda negli ultimi anni.

Come infatti, negli ultimi decenni si è diffusa anche la tendenza ad allevare questi cavallini come animali da compagnia.

Caratteristiche dell’asino Romagnolo

L’asino Romagnolo ha una statura di circa 135 a 155 cm, robusto e proporzionato.

asino romagnolo
(Foto AdobeStock)

Con una caratteristica riga mulina con croce scapolare lunga e ben marcata, zebrature agli arti anteriori, meno evidenti o assenti agli arti posteriori.

Questo asino possiede orecchie diritte e frangiate di moderata lunghezza, occhi grandi a fior di testa con arcate orbitali prominenti. Guance ampie, muso bianco con estremità scura e collo muscoloso.

Pelo corto e liscio, dalla tonalità sorcino, baio scuro (ammessi anche il baio, il morello e il sauro).

Caratterialmente l’asino romagnolo possiamo dire che dimostra un temperamento vivace, volenteroso, affidabile e facili da ammaestrare.

Particolarmente adatto per lavoro e quindi per il traino e la soma.

Rientra di pieno diritto tra gli animali da cortile, viene spesso scelto proprio come animale da ornamentale da tenere in giardino. Il prezzo per un asino Romagnolo è di circa 1000 euro.

Origini e habitat

L’asino romagnolo è originario dell’Emilia Romagna ed è discendente dell’asino Pugliese, come pure il Martina Franca e quelli di Marche, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Nel secondo dopoguerra, quando ebbe inizio lo spopolamento delle zone rurali di montagna e collina, ci fu la riduzione della richiesta di muli che determinò il declino progressivo della razza.

Fu solo nel 1996 che l’Associazione Provinciale Allevatori di Forlì-Cesena-Rimini, diede inizio al recupero della razza.

È stata poi ufficialmente riconosciuta come una delle sette razze autoctone asinine italiane, dal Ministero della Agricoltura, Alimentazione e Foreste dello Stato Italiano con DM n. 20461.

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Cosa mangia l’asino Romagnolo

L’asino romagnolo per restare in forma necessita come tutti gli altri asini, di un’alimentazione ricca di fibre. Erba, fieno, paglia, insieme al sale minerale per equini da leccare e all’acqua sono ciò di cui ha bisogno la maggior parte degli asini sani.

Il fieno tardivo o di secondo taglio è preferibile a causa del minor livello di fruttosio, che riduce quindi il rischio di laminite.

Tutti i cibi, siano fieno, paglia o mangime, dovrebbero essere di buona qualità e mai polverosi o ammuffiti. Il cibo concentrato va dato in piccole e frequenti quantità anziché semplicemente una volta al giorno.

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Malattie comuni negli asini

Le malattie comuni negli asini possono essere le seguenti:

  • dermatosi: parassiti, allergie, infezioni. In questi casi strigliare e spazzolare il pelo. Consultare il veterinario;
  • dolori addominali (colica): disturbi allo stomaco e al tratto intestinale, è da considerarsi un’emergenza;
  • enterite, colite: dovute a parassiti, infezioni, repentino cambiamento o errori di alimentazione. Controllare tipo e qualità di alimentazione, somministrare solo fieno di buona qualità.
  • ferite: lesioni della pelle, della muscolatura, dei vasi sanguinei, delle ossa, delle articolazioni, dei tendini. Disinfettare con prodotti antisettici previa rasatura del pelo;
  • lesioni a zoccoli, articolazioni, tendini: ridurre il movimento dell’animale, controllare e pulire gli zoccoli. Consultare il maniscalco;
  • malattie alle vie respiratorie ed ai polmoni: Infezioni, allergie, temperature rigide. Occorrerà ricoverare l’asino;
  • punte dentarie, carie: l’animale ha difficoltà di masticazione, odori sgradevoli in cavità orale, aumento salivazione. Occorrerà controllare i denti, lavare la cavità orale e consultare il veterinario.

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Raffaella Lauretta

 

 

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