Ci sarebbe addirittura una sagra in provincia di Brescia che si svolge nel periodo di maggio e alcuni siti online condividono le ricette più prelibate e i metodi per cucinarle.
A ricordarcelo è Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana difesa animali e ambiente che, in un comunicato, ha voluto evidenziare una tradizione culinaria illegale nel Belpaese anche se continua ad essere promossa.
Un po’ come l’istrice, ormai vietata, la nutria era una specie piuttosto comune e un piatto tradizionale in Padania e in Emilia Romagna. Tuttavia, oggigiorno è vietato cacciare le nutrie così come mangiarle.
Eppure, denuncia Croce, “secondo i dati raccolti dall’associazione sono una decina le sagre più o meno paesane dove si cucina la Nutria e la si offre come piatto principale della cucina della bassa padana”.
Per il presidente Aidaa “siamo oltre il peggio dell’immaginabile”, sottolineando che “i cacciatori non sanno più cosa inventarsi ora sparano alle nutrie e le cucinano pure illegalmente”.
Ecco perché l’associazione italiana difesa animali e ambiente chiede alle autorità di monitorare maggiormente la situazione sul territorio. Per Aidaa si rivela anche necessario far rimuovere dai siti online di rimuovere le ricette a base di carne nutria.
“Non bastano i mangiagatti e i cinesi che mangiano i cani, ora ci si mettono anche i padani che si cucinano le nutrie e siti specializzati che ne presentano le ricette”, esclama Croce e a giusta ragione.
Le ricette a base di nutrie, una tradizione che permane ancora in Italia
Facendo una rapida ricerca sul web sono in effetti piuttosto diffusi i siti di cucina che scrivono ricette per cucinare la carne di nutria, anche in diversi paesi, decantando le sue qualità.
Addirittura, in questi ultimi anni, in alcune province è trapelata l’idea di reintrodurre la caccia alle nutrie, originaria del Sud America e portata in Italia per sfruttarla negli allevamenti di pellicce.
Una sotto specie del castoro che in alcune regioni sarebbe diventata infestante e che provocherebbe danni ai fiumi e all’agricoltura. E così, c’è chi ha di nuovo “ben pensato” di cacciarla, considerando anche le sue qualità.
Infatti, per gli esperti in materia, sarebbe una carne tenera, simile al coniglio con tante proteine e basse percentuali di grasso. Dalla ricetta modenese, della nutria in umido, alla ricetta di Treviso con paté di nutria, si arriva allo stufato di nutria del Nord America e alla nutria in padella nelle ricette sudamericane.
Sembra alquanto irreale, considerando che si tratta di una specie selvatica che non può essere cacciata.
Eppure, un po’ come quelle famose ricette su come cucinare i gatti che sollevarono indignazione in rete, lo stesso dovrebbe accadere per le nutrie.
Tanto più che nei programmi pubblicizzati in rete delle Sagre della nutria, sono previsti appuntamenti come lo “sparo alla nutria”, “nutrie fritte” ma anche “portachiavi coda di nutria”. Che sia una presa in giro e una violazione della dignità dell’animale appare chiaro quando si legge “ballo alla nutria” oppure quando troviamo pubblicità mirate al consumo di carne di nutria con tanto di scritta: “Si sostenibile, mangia la nutria”. Dov’è il rispetto?
C.D.