Alcuni sì, altri no! Esistono animali che non fanno le uova ma che continuano a riprodursi per continuare la specie: quali sono quelli della categoria ‘di mezzo’.
Sono spesso definiti della ‘categoria’ di mezzo perché a differenza di quelli che fanno sviluppare l’embrione all’interno del proprio corpo e altri che invece depongono le uova, questi animali non fanno le uova. Eppure continuano a sopravvivere e a proseguire la loro specie in natura. Ma quali sono e come ci riescono? Tutto quello che c’è da sapere su questi animali che si distinguono dagli altri.
Sapete quale creatura è in grado di concepire e far crescere dentro di sé un embrione per poi partorirlo? La risposta non è difficile: basta chiedere alle nostre mamme! Anche molti animali adottano lo stesso ‘meccanismo’ per mettere al mondo i loro figli: questi sono i vivipari.
Altri invece non crescono i cuccioli all’interno del proprio corpo ma depongono delle uova che, una volta schiuse, daranno alla luce i piccoli: questi sono appunto gli ovipari. Ma per coloro che non depongono le uova c’è speranza di proseguire la specie? Assolutamente sì.
Quindi in natura gli animali, uomo compreso, si differenziano per il modo di partorire e per la crescita dell’embrione all’interno (o all’esterno) del proprio corpo: e come ci riescono quegli animali che non fanno le uova o almeno non le depongono? Ecco la risposta!
Se non rilasciano uova e non fanno crescere un embrione dentro il loro corpo, come possono proseguire la specie? In realtà se non ci fosse un modo ‘alternativo’ agli altri due, alcuni animali si sarebbero estinti da tempo: invece anche loro hanno trovato il modo di ‘sopravvivere‘.
Gli ovovivipari in realtà producono le uova ma le lasciano all’interno del proprio corpo. Direte voi: come fa l’uomo? Non esattamente, perché a differenza dell’essere umano e degli altri animali vivipari, l’uovo non si impianta nell’utero e non viene nutrito dalla placenta per poi essere partorito.
Nel caso degli animali che non fanno le uova, esse non vengono deposte ma neppure ‘nutrite’, perché tutto ciò di cui hanno bisogno per svilupparsi è all’interno dell’uovo stesso. In pratica il ruolo di queste creature è solo quello di ‘proteggere’ le uova nel proprio corpo dai possibili pericoli e predatori.
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Vediamo ora qualche esempio pratico di animale che sopravvive pur non deponendo uova né nutrendole nel suo corpo: ve ne sono esemplari tra i rettili, gli anfibi, i pesci e infine gli insetti.
Avete mai visto una vipera rilasciare uova dal proprio corpo? In effetti no, perché a differenza degli altri serpenti, questa non depone uova che si schiuderanno, bensì piccoli già formati. Anche l’orbettino, appartenente alla specie Anguis fragilis e che somiglia molto a una lucertola, partorisce i suoi piccoli in questo modo.
La salamandra è l’animale che tra gli anfibi ‘trattiene’ un uovo dentro di sé per poi rilasciare delle larve in ruscelli o altri corsi d’acqua. Esse nascono già con le branchie e quattro arti sviluppati.
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Anche in acqua esistono animali che non fanno le uova? Queste ultime sono fecondate dai maschi della specie internamente, attraverso il gonopodio. Una volta diventati avannotti possono essere partoriti e rilasciati in acqua, pronti a vivere la loro vita da soli senza alcun bisogno di cure ‘materne’.
Anche gli squali, specie gli Isuridi, quello bianco, quello azzurro sono ovovivipari e rilasciano i propri piccoli senza occuparsi dei loro bisogni primari alla nascita.
Infine anche la femmina dello scorpione feconda le uova all’interno del suo stesso corpo: la sua gestazione dura dai 7 ai 13 mesi e i piccoli che partorisce sono da 5 a 30 esemplari. In questo caso però, a differenza dei pesci, la mamma scorpione si carica sul dorso i piccoli fino a quando non diventano indipendenti.
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Francesca Ciardiello
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