Gli animali preistorici affascinano ancora oggi adulti e bambini: quelli che vivevano in mare sono altrettanto interessanti. Scopri le loro caratteristiche e curiosità.
In epoca preistorica il nostro pianeta era abitato da alcuni animali davvero meravigliosi: quasi sempre di grandi dimensioni, spesso predatori voraci e minacciosi, la preistoria non ha visto soltanto i famosissimi dinosauri.
Milioni di anni fa, la Terra era abitata anche da affascinanti creature marine che popolavano le sconfinate distese d’acqua: in questo articolo scopriremo le specie, le caratteristiche e le curiosità più interessanti sugli animali marini preistorici.
Indice
Fin dall’antichità, la superficie terrestre è stata coperta da molta più acqua che terra: basti pensare che attualmente ben il 70% del nostro pianeta è ricoperto di acqua!
Viste le proporzioni, è naturale immaginare che gli animali acquatici siano sempre stati molto più numerosi rispetto a quelli che vivono sulla terra ferma.
Come abbiamo visto in precedenti articoli, l’epoca preistorica ha visto la presenza sul nostro pianeta di svariate specie di dinosauri erbivori e dinosauri carnivori: in questo articolo ci occuperemo dei più famosi animali marini preistorici.
Potrebbe interessarti anche: Animali marini: tutto quello che c’è da sapere
Il megalodonte, o megalodon, era uno squalo dalle dimensioni enormi che viveva nei nostri mari milioni di anni fa. Ormai estinto da oltre due milioni di anni, era caratterizzato da una dentatura enorme e minacciosa di cui sono stati ritrovati e ricostruiti numerosi fossili.
Si stima che il megalodonte potesse raggiungere una lunghezza massima di 17 metri (anche se da studi recenti il numero stimato sarebbe cresciuto a 25 metri), per un peso oscillante tra le 50 e le 60 tonnellate. I suoi denti aguzzi e minacciosi potevano misurare anche 17 centimetri e l’apertura della sua mascella superiore superava i due metri: la sua dieta prevedeva un consumo quotidiano di circa 8 tonnellate di carne al giorno.
Predatore diffuso in tutti gli oceani preistorici, è imparentato con quello che oggi noi conosciamo come grande squalo bianco.
Chiamato anche Liopleurodon, è stato uno dei più grandi predatori marini vissuti negli oceani europei nel periodo Giurassico. Caratterizzato dal corpo cilindrico e dalla coda corta, aveva quattro pinne a pagaia e un muso lungo e robusto dotato di enormi denti.
La lunghezza standard di questo gigante del mare è compresa tra i 5 e i 7 metri, ma sono stati ritrovati fossili di esemplari lunghi anche 10 metri. Il peso era probabilmente compreso tra 1 e 1,7 tonnellate.
Il Liopleurodonte era un ottimo nuotatore e muoveva in maniera sincronizzata le sue quattro pinne. Dotato di grandi denti, aveva un olfatto molto sviluppato grazie a delle narici in grado di scansionare l’acqua per identificare gli odori delle prede.
Cetaceo preistorico vissuto nel Miocene, i suoi resti fossili sono stati rinvenuti per la prima volta nel 2008 in Perù: a partire dai resti del cranio, dei denti e della mandibola si stima che la sua lunghezza totale fosse compresa tra i 13,5 e i 17,5 metri.
I denti del Livyatan Melvillei erano lunghi anche 36 centimentri, ponendolo come predatore in cima alla catena alimentare assieme al Megalodonte.
Imparentato con gli odierni capodogli, poteva strappare la carne delle sue prede uccidendole sul colpo come fanno oggi le orche.
Tra gli animali marini preistorici dotati del morso più potente, questo predatore vertebrato vissuto durante il periodo Devoniano poteva raggiungere una lunghezza massima di 10 metri per sette tonnellate di peso.
Il suo elemento caratteristico è costituito sicuramente dalle mascelle: da sole potevano arrivare a pesare anche una tonnellata e oltre.
Pesce carnivoro per eccellenza, probabilmente dedito a pratiche di cannibalismo, secondo gli scienziati si è estinto senza lasciare alcun erede tra le attuali specie di pesci esistenti.
Chiamato anche scorpione di mare, visse nelle acque del periodo Paleozoico e poteva superare i due metri di lunghezza. Molti esemplari erano però di dimensioni decisamente più ridotte, intorno ai 20 centrimetri.
Questi predatori di pesci primitivi vissero soprattutto in acqua dolci ed erano dotati di un grande carapace piatto di forma semicircolare, ricoperto da placche dorsali e con una coda lunga e sottile che terminava con un aculeo.
La presenza dell’aculeo fa immaginare che lo scorpione di mare fosse un animale velenoso, in grado di strisciare sui fondali marini o di ccamminare sulla terra ferma: in questo senso, sono molto simili agli attuali granchi.
C.B.
Amoreaquattrozampe è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI
Le piante natalizie pericolose per gli animali domestici: come proteggere i tuoi amici a quattro…
La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera.…
Lo ha beccato anche lui e ora non sai come guarirlo? Il raffreddore nel gatto…