Gli animali marini rappresentano una grande quantità della fauna del nostro pianeta: ne esistono tantissime specie, ognuna con caratteristiche specifiche.
La superficie del nostro pianeta è composta per la maggior parte d’acqua ed è proprio per questo motivo che sono tantissime le specie di animali marini che popolano i nostri oceani. Alcune, addirittura, sono ancora del tutto sconosciute e gli scienziati dubitano che riusciremo mai a scoprirle tutte.
Purtroppo, a causa dell’inquinamento, della pesca eccessiva e di alcune tecniche usate dai pesherecci (come le reti da traino), sono tante le specie di animali acquatici a rischio di estinzione nei nostri mari: una ragione in più per imparare a conoscere tutte le caratteristiche e le curiosità sugli animali marini che popolano gli oceani del nostro pianeta.
In questo articolo troverai un elenco dettagliato delle specie marine con informazioni e immagini che ti aiuteranno a scoprire tutti i segreti di questo meraviglioso mondo sommerso.
Indice
Gli animali acquatici si suddividono in svariate tipologie a seconda delle loro necessità: alcuni vivono tutta la vita in acqua, altri possono vivere parte del tempo sulla terra ferma. Ecco un elenco dei tipi di animali marini che andremo a dettagliare nei paragrafi seguenti:
I mammiferi acquatici sono animali vertebrati che nel corso della loro evoluzione si sono adattati, spesso in maniera molto creativa, alla vita in acqua.
Questi animali, spesso di grandi dimensioni, condividono alcune caratteristiche con quelli terrestri: la colonna vertebrale, il sistema polmonare e la riproduzione vivipera con allevamento dei cuccioli.
Si suddividono a loro volta in una serie di specie differenti, di cui fanno parte ad esempio i famosissimi cetacei.
Iniziamo a conoscere meglio i sirenia: animali di grandi dimensioni, condividono un legame di parentela con gli elefanti. A causa della loro mole sono lenti nei movimenti e molto docili nel comportamento.
Questi animali vivono in acque poco profonde, hanno corpo affusolato e pelle spessa e coriacea. Gli arti anteriori si sono evoluti in forma di pinne, mentre quelli posteriori sono totalmente scomparsi.
Per quanto riguarda l’alimentazione, a differenza di altri animali marini seguono una dieta essenzialmente erbivora. I sirenia si suddividono a loro volta in due famiglie: i tricheridi (o manatidi) e i dugonidi.
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Anche i cetacei sono mammiferi marini, molto simili ai pesci: si sono adattati perfettamente alla vita sott’acqua.
Queste creature acquatiche sono organizzate in oltre 80 specie differenti, tra cui alcune molto note e amate anche dai bambini come i delfini, le balene e le orche.
Hanno un corpo dalla forma affusolata che gli permette di muoversi agilmente sott’acqua, mentre gli arti anteriori si sono evoluti in pinne rendendoli, in combinazione con la loro coda, degli abilissimi nuotatori. Per contro, sono inadatti alla vita sulla terra ferma.
I cetacei hanno il corpo senza pelo, con un manto ricoperto da uno strato di grasso. Presentano uno sfiatatoio sul capo, che gli permette di far fuoriuscire l’aria quando sono in acqua.
Tra i tipi di cetacei ricordiamo:
I pinnipedi sono mammiferi marini che, pur essendosi adattati alla vita acquatica, vivono parte del loro tempo sulla terra ferma. Tra queste creature ricordiamo ad esempio il tricheco, la foca e il leone marino. Il più famoso tra i pinnipedi marini, appartenente alla famiglia Ursidae, è probabilmente il maestoso orso polare.
I pinnipedi sono animali carnivori, pertanto basano la propria alimentazione sul consumo esclusivo di carne: a tal fine, hanno una dentatura robusta con canini particolarmente forti.
Purtroppo, molte specie di mammiferi pinnipedi sono attualmente minacciati dal rischio di estinzione.
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I pesci rappresentano un gruppo di animali marini molto ampio, eterogeneo e numeroso che raccoglie organismi invertebrati di natura acquatica. Tutti i pesci hanno in comune tre caratteristiche precise: le squame, le pinne e le branchie.
Solitamente, i pesci che vivono in mare sono caratterizzati dal colore argentato che gli permette di riflettere il blu delle acque per nascondersi dai predatori. Questi animali hanno quasi sempre una forma slanciata e adatta al nuoto, per poter cacciare o fuggire al meglio.
Alcuni pesci sono tipicamente vegetariani e mangiano soprattutto le alghe: in questo caso, ritroveremo quelle specie che vivono nei pressi delle coste con fondali rocciosi, particolarmente ricchi di piante acquatiche.
Altri pesci, invece, sono specializzati nella caccia o nel nascondersi e vivono sui fondali mobili, dove sono presenti fango, sabbia e ghiaia.
Esistono inoltre dei pesci che preferiscono vivere nelle grotte e negli anfratti bui di secche e scogliere: sono i pesci da tana o i pesci notturni.
Volendo provare ad elencare le varie specie di pesci che vivono nei nostri mari, si potrebbe ottenere una lista di questo tipo:
In ogni caso, il gruppo dei pesci è talmente ampio e numeroso che creare un elenco esaustivo di tutte le specie è praticamente impossibile, anche perchè esistono molti pesci che ancora non sono stati scoperti dall’uomo.
I crostacei raggiungono un numero elevatissimo di differenti specie: se ne contano oltre 50.000, ad abitare tutte le tipologie di ambienti acquatici che si affacciano sul nostro pianeta.
In assoluto la tipologia più diffusa di animali marini in tutto il mondo, questi animali sono antropodi come gli insetti: le loro zampe sono formate da segmenti articolati tra loro. Inoltre, i crostacei hanno un esoscheletro, ossia lo scheletro esterno che racchiude al suo interno gli organi dell’animale.
Per permettere agli organi interni di crescere, l’esoscheletro dei crostacei mette in atto il meccanismo di muta: la “scatola” che racchiude gli organi (detta esuvia) si apre e il corpo molle e nudo dell’animale resta un po’ allo scoperto per poter crescere, finché il suo esoscheletro torna ad essere rigido e duro.
Quando nascono i crostacei hanno tre paia di zampette e un unico occhio, detto occhio naupliare. Crescendo, i segmenti che compongono il suo corpo aumentano di numero e, muta dopo muta, si formeranno le antenne e le mandibole.
I crostacei possiedono due paia di antenne e respirano attraverso le branchie.
Questi animali marini sono principalmente invertebrati e, come accennato, popolano i nostri oceani con tante specie differenti, tra cui ricordiamo:
Le spugne di mare, o poriferi, sono un gruppo di animali acquatici noti all’uomo fin dall’antichità. Già prima della nascita di Cristo, venivano utilizzate per l’igiene e per rivestire gli interni delle armature.
Questi animali acquatici essenzialmente marini (esiste una sola specie d’acqua dolce, chiamata Spongilhidae) non hanno una simmetria ben definita e sono privi di organi differenziati. Il loro aspetto è quello di un corpo ricoperto da piccoli e molteplici buchetti irregolari (pori).
L’acqua penetra nei pori della spugna e circola all’interno del suo corpo per attivare la nutrizione e la respirazione, uscendo poi da un’apertura chiamata osculo.
Le spugne di mare non hanno sistema nervoso né organi sensoriali.
Esistono più di 50 specie diverse di spugne, diffuse in tutto il mondo. Purtroppo sono oggi quasi tutte in pericolo di estinzione.
I rettili marini si sono adattati all’acqua salata delle distese oceaniche. Tra le specie più comuni ricordiamo:
La tartaruga marina più diffusa è la Caretta Caretta, specie molto diffusa in acque oceaniche e in bacini come il Mar Mediterraneo o il Mar Nero.
Questi animali depongono le uova nella sabbia, quindi i piccoli appena nati si dirigono verso il mare: nella prima fase di vita, frequentano il mare aperto più superficiale per poi spostarsi più avanti in fondali bassi.
L’iguana marina è un sauro che vive sulle Isole Galapagos e, a differenza dei suoi simili, si alimenta con cibo proveniente dal mare. Caratterizzato dal viso smussato e spinoso e dalla cresta dorsale fatta di spuntoni che lo attraversa dal collo alla coda, assomiglia molto a un drago di colore nero o grigio scuro. Soltanto nell’Isola di Hood si trovano degli esemplari con corpo maculato nero, arancio e rosso e zampe e cresta verdi.
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I serpenti di mare sono diffusi soprattutto nelle acque tropicali dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano. Vivono soprattutto vicino alle coste, dove vivono la maggior parte dei pesci di cui si alimentano, ma si spingono anche in mare aperto.
Estremamente velenosi, non sono in grado di muoversi agilmente sulla terra ferma a causa delle loro caratteristiche fisiche: narici che si chiudono ermeticamente, testa larga e allungata, coda alta e stretta come una pinna.
Il coccodrillo marino è il più grande predatore esistente sul nostro pianeta: lungo dai 3 ai 5 metri e mezzo, pesa da 600 chilogrammi fino a una tonnellata. Ancora oggi molto diffuso in Australia, è a rischio di estinzione in tutto il Sud Est Asiatico.
Capace di nuotare per lunghe distanze, riesce a vivere sia in acqua (dolce e salata) che sulla terra ferma.
Animale prettamente carnivoro, è molto pericoloso sia per gli altri animali che per l’uomo.
Si tratta di animali marini invertebrati che vivono esclusivamente in acqua salata e hanno uno scheletro interno molto particolare, formato interamente da placche calcaree spinose: queste spine vengono solitamente usate dagli echinodermi per ragioni di natura difensiva.
Di forma simmetrica, queste creature dispongono di un sistema vascolare concreto. Una caratteristica particolare degli echinodermi è il loro meccanismo di respirazione: possiedono un vero e proprio sistema acquifero composto da una serie di canali in cui circola l’acqua.
Oltre che per respirare, il sistema acquifero serve a questi animali anche per muoversi e nutrirsi: tra i cibi preferiti degli echinodermi ricordiamo piccoli molluschi, alghe e pesci di piccole dimensioni.
Esistono oltre 7.000 classi di echinodermi, tra cui ricordiamo:
Le oltre 10.000 specie di cnidari rappresentano gli organismi pluricellulari con organizzazione tissutale più semplici attualmente esistenti sul nostro pianeta. Anche se si tratta di organismi semplici, sono dotati di cellule nervose e organi dei sensi.
Solitamente si compongono di uno strato esterno detto epidermide e un gastroderma interno. Sono inoltre dotati di tentacoli ricoperti da cellule urticanti (cnidocisi), che possono causare irritazioni se entrano in contatto con la pelle dell’uomo. Gli cnidociti funzionano una volta sola, per cui si rigenerano una volta che hanno svolto la propria funzione.
Gli cnidari sono animali carnivori: catturano le prede inoculando il veleno dagli cnidociti, poi le introducono nella propria cavità interna per digerirle. I residui della digestione sono espulsi nell’ambiente esterno attraverso la bocca.
Tra questi animali marini ritroviamo:
E’ praticamente impossibile classificare i vermi di mare, tanto sono numerose le varie possibili specie.
Diffusi in tutti i mari, contribuiscono a mantenere puliti i fondali perchè si nutrono degli elementi nutritivi filtrando l’acqua a partire dai detriti.
Dal corpo piatto e allungato, si tratta di organismi quasi sempre onnivori che vivono sotto le pietre, nella sabbia e nella fanghiglia. Alcune specie si comportano come predatori, altri invece sono soprofaghi.
Con dimensioni che possono essere molto piccole o davvero grandi (il Riftia pachyptila può raggiungere i 2 metri di lunghezza), contano alcuni esempi come:
C.B.
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