A Natale non c’è solo albero, ma anche il presepe. E gli animali presenti su questo tradizionale addobbo sono legati a molte storie.
Con l’avvicinarsi del Natale è bello pensare agli addobbi che renderanno la nostra casa più calda e accogliente fino al 7 gennaio: sicuramente tutti amano addobbare l’albero di Natale, ma non bisogna dimenticare anche un altro grande protagonista delle case italiane per l’intero periodo delle Festività, il tradizionale presepe o presepio.
Il presepe raffigura la scena della Natività con dovizia di particolari, riprendendo alcuni personaggi immancabili come San Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino.
Ma nel presepe ci sono anche tanti altri protagonisti irrinunciabili, tra cui non figurano soltanto esseri umani.
Ecco perché vi proponiamo un approfondimento sugli animali del presepe che non dovrebbero mai mancare intorno alla vostra stalla.
Secondo la tradizione che ci è stata tramandata per secoli, al momento della Natività di Gesù hanno partecipato svariati personaggi.
Sicuramente i già citati San Giuseppe e la Madonna, oppure i tradizionali Re Magi che arrivano guidati dalla Stella Cometa.
Non bisogna poi dimenticare altri personaggi “storici” noti soprattutto nella tradizione presepiale artigianale napoletana, come ad esempio Benito (o Benino) o i vari rappresentanti dei mestieri più popolari dell’epoca, come pastori, lavandaie, venditori ambulanti.
Ad esempio, il cane di Benino da ritagliare sarà un passatempo divertente per i piccoli.
Alla variegata presenza di esseri umani nel presepe, si aggiungono poi tanti rappresentanti del mondo animale che sono più o meno protagonisti della scena.
Basta pensare ad esempio al bue e l’asinello, probabilmente i più famosi tra gli animali del presepe che ricordiamo per il loro ruolo fondamentale nello scaldare il neonato Gesù e non solo.
Secondo la tradizione, infatti, il bue del presepe sarebbe stato colui che con i suoi muggiti ha attirato Maria e Giuseppe nella stalla, rinunciando alla paglia fresca da mangiare per offrire la sua mangiatoia come culla calda e morbida per Gesù Bambino.
L’asinello, invece, ha accompagnato la Sacra Famiglia nel lungo viaggio fino a Betlemme.
E se cerchiamo dei simpatici passatempo da fare con i più piccoli, ecco gli animali esotici del presepe da ritagliare e gli animali da cortile del presepe da ritagliare.
Inoltre, sono assolutamente immancabili su ogni presepe che si rispetti le statuine che raffigurano pecorelle e caprette, considerate protagoniste della scena trattandosi di un ambiente nel quale si trovavano moltissimi pastori.
Secondo le antiche storie, fu proprio uno di questi ad offrire alla Madonna la lana di una delle sue pecore affinché potesse scaldare il piccolo Gesù.
Pecore e caprette non sono gli unici animali della fattoriache possiamo trovare nella scena del presepe: molto spesso ci sono cavalli, mucche, maiali, galline e oche che affollano la ricostruzione natalizia.
Secondo i racconti della tradizione, gli animali del presepe furono protagonisti veri e propri arrivando a restare immobili e in ginocchio come se fossero in preghiera.
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Impossibile dimenticare, poi, i cammelli o i dromedari che accompagnano i Re Magi nella loro traversata del deserto fino a Betlemme.
Ma ci sono anche altri personaggi animali che secondo la tradizione fanno parte del presepe come gli uccelli che hanno intonato dolci melodie per Gesù Bambino (secondo alcuni, si trattava di tortore e secondo altri di pettirossi).
Tra gli animali che non possono mancare nella tradizione presepiale ci sono anche due insetti.
Le api che con il loro ronzio crearono una melodia per rendere lode al Signore e la lucciola, la quale si posò sul ditino di Gesù appena nato iniziando a brillare così forte da guidare i pastori e i viandanti fino alla stalla.
Infine, una leggenda natalizia che riguarda uno degli animali da compagnia più amati in tutto il mondo: su alcuni presepi viene sistemata nella stalla anche la statuina di un gatto.
Secondo la tradizione, assieme alla Sacra Famiglia c’era anche una gatta con i suoi micini nascosta nella stalla buia e Maria si accovacciò per accarezzarla, lasciandole il segno di una M sulla fronte.
Questo simbolo, tipico del Gatto Europeo, ha salvato i felini dagli inquisitori che consideravano gli esemplari “marchiati” dalla Madonna come animali sacri.
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C. B.
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