Due anni d’indagine condotti dalla U.K. Food Standards Agency (FSA), l’agenzia britannica che si occupa della sicurezza alimentare. Due anni di controlli e accertamenti che hanno portato a delle conclusioni sconcertanti sugli allevamenti e l’industria alimentare. Il quadro che emerge da una nuova relazione della Food Agency è alquanto allarmante e denuncia gli innumerevoli abusi, maltrattamenti e gesti di crudeltà inflitti agli animali negli allevamenti: animali uccisi barbaramente o addirittura inseriti ancora vivi nel sistema di congelamento, ovvero di abbattimento delle temperature.
Tra luglio 2014 e giugno 2017, la FSA ha accertato 9.511 violazioni del benessere degli animali nella catena alimentare perpetrate sia dai dipendenti dei macelli, dai trasportatori di animali vivi e dagli stessi allevatori.
In base ad una scala di valori di crudeltà, la metà delle violazioni appartengono alla categoria 4, ovvero quella delle violazioni più gravi nelle quali gli animali sono stati sottoposti a “dolore, sofferenza o sofferenza evitabili”.
Tra le atrocità elencante, quella di una mucca sbattuta violentemente contro un muro dai dipendenti del macello, per tramortirla, polli e suini vivi tuffati nell’acqua bollente per avviarli nelle procedure di congelamento e infine una mucca con ferite evidente sul muso, infette e piene di vermi, trasportata e scaricata al macello in condizioni pessime. Nella relazione, gli ispettori della FSA hanno sottolineato come “migliaia di animali siano stati uccisi senza un vero stordimento”.
I maltrattamenti sono all’ordine del giorno e i poveri animali già terrorizzati, vengono presi a calci, strattonati, scaricati violentemente dai camion, lanciati a terra e torturati da chi li dovrebbe maneggiare con cura. Nessun rispetto per il loro benessere psico fisico. Queste creature viventi sono parte di un sistema automatico nel quale le stesse persone che lavorano al suo interno hanno perso la sensibilità e l’umanità necessaria che porta alla compassione.
L’organizzazione animalista “Mercy for animals”, commentando il rapporto britannico, in una nota, ha ricordato che “negli Stati Uniti, in Messico e in Canada, gli animali del settore alimentare subiscono simili abusi”. Casi riportati da indagini condotte negli anni che hanno sempre mostrato la triste verità sulla sofferenza degli animali: “La cosa migliore che possiamo fare per porre fine alla crudeltà sugli animali è dare il nostro contributo affinché le industrie del settore siano più responsabili”, ha poi concluso l’organizzazione, invitando ad una scelta vegana.
C.D.
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