Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità nei riguardi degli animali. Per molti, non esiste differenza tra animali di serie A, ovvero quelli domestici e da compagnia e animali di serie B, quelli da reddito. Non solo vegetariani o vegani si stanno accorgendo delle qualità delle specie fino ad oggi sfruttate unicamente per il settore alimentare. I sentimenti sono universali e l’amore o la sofferenza non sono esclusivi dell’essere umano. Ecco perché, nei tempi recenti, si è estesa una catena di solidarietà mirata al recupero e al salvataggio degli animali da reddito o spesso non considerati come animali da compagnia.
Dai cavalli, passando per i vitelli, mucche, asinelli, capre o pecore, la dignità di questi animali non può essere ignorata. Chi ha l’opportunità è portato umanamente ad accogliergli. Impossibile resistere all’appello di un maialino vietnamita da salvare o di un agnello destinato alla macellazione, riscattato dai volontari a ridosso di Pasqua o di Natale. Innamorarsi di un animale indifeso non è una debolezza, quanto un atto di responsabilità etica.
Tuttavia, questi animali, a differenza degli animali domestici più comuni hanno bisogno di spazi, ma anche cure e necessità diverse. A cominciare dagli zoccoli che sono specifici di molte specie ormai comuni e diffuse e accolte nelle abitazioni degli italiani. Stando in cattività, le specie con gli zoccoli sono spesso limitate negli spostamenti, per cui gli zoccoli si consumano di meno. Questo si riflette sugli arti e le articolazioni degli esemplari che ne risentono. Se gli zoccoli non vengono curati o tagliati possono creare dei problemi di salute all’animale e si possono verificare delle zoppie o infiammazioni. Inoltre, vi sono delle accortezze da prendere in base alla stagione: d’inverno, bisognerà provvedere a mantenere asciutta l’area in cui vivono i nostri animali e d’estate tra le altre cose sarà importante ingrassare lo zoccolo.
Bisognerà pertanto provvedere ad un taglio regolare e a mantenere pulita l’area in cui permangano gli animali per evitare l’insorgenza di infezione, micosi o altre patologie.
E’ necessario controllare regolarmente la crescita degli zoccoli, valutando anomalie nel camminare o segnali di dolore. Il taglio dello zoccolo deve essere in linea con la pianta del piede. Oltre alla crescita, togliere il tessuto morto e marcio. Il livello deve essere lo stesso per tutti gli arti.
Per gli asini e il cavallo, il taglio deve essere effettuato ongi due mesi circa, per la mucca due o tre volte l’anno. Per quanto riguarda la pecora, la capra o il maiale, il taglio deve essere effettuato in base alle esigenze quando l’unghia è troppo lunga o presenta delle anomalie nella crescita.
Ci sono degli strumenti specifici per effettuare il taglio degli zoccoli, per cui spesso e volentieri è bene rivolgersi ad un maniscalco che saprà valutare le condizioni dello zoccolo.
Infatti, si possono verificare diverse patologie che il maniscalco potrà valutare per tempo.
Ad esempio, nelle specie che hanno due unghioni, spesso trattengono lo sporco o l’umidità che possono creare problemi all’animale.
C.D.
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