Recentemente gli allevatori europei delle organizzazioni agricole e cooperative europee, Copa e Cogeca, hanno criticato la creazione di una nuova piattaforma Ue sul benessere animale sottolineando che le norme “devono essere semplificate e meglio applicate piuttosto che creare una nuova legislazione”. Il segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen ha riferito che “bisogna garantire un’attuazione adeguata e un’armonizzazione delle norme esistenti, dando maggiore flessibilità agli operatori e riducendo gli elevati costi amministrativi che essi devono sostenere”, ricordando che “il fatto preoccupante sottolineato da alcuni ministri, che nei paesi extracomunitari le norme di benessere sono meno elevate e che le importazioni che entrano nell’Ue non devono rispondere alle elevate e costose norme europee”.
Dall’altra l’associazione animalista Animal Equality ha invece denunciato le condizioni in cui vengono allevati maiali, vitelli e agnelli negli allevamenti intensivi. Lo scorso anno è stata condotta un’indagine sotto copertura per denunciare il settore degli allevamenti e dei macelli per la carne di maiale, per cui l’associazione aveva denunciato come come sono trattati gli animali negli allevamenti, dall’inizio della loro vita: a partire dalle scrofe inseminate artificialmente all’interno di piccolissime gabbie di gestazione dove saranno costrette a vivere tutta la gravidanza e gran parte della loro vita, alla nascita dei cuccioli abbandonati senza cure, schiacciati e gettati uno sull’altro come spazzatura.
Tra gli altri orrori le “zone di ingrasso stracolme, riempite all’inverosimile nella sporcizia, tra urine e feci, animali malati e feriti gravemente, ma non curati, e poi il fatidico momento del macello, dove i maiali “storditi con corrente elettrica e subito dopo con un colpo in testa. Dopo tutto questo vengono sgozzati e lasciati agonizzanti per diversi minuti”.
Un sistema vergognoso perpetrato per l’esigenza della produzione nel mercato alimentare. A distanza di un anno dall’inchiesta, i riflettori di Animal Equality sono sempre accesi e in una galleria fotografica che vi riproponiamo, l’associazione ha denunciato altre terrificante realtà su come vengono trattati i cuccioli nati negli allevamenti.
Dal maialino che subisce il taglio dei denti con delle pinze senza anestesia, tra le grida di dolore, al taglio della coda e alla castrazione, sempre senza anestesia, mentre le scrofe vivono tutta la vita in delle gabbie senza muoversi.
Si passa al vitello separato dalla madre dopo poche ore dalla nascita, che viene poi cresciuto in un capanno a parte ed essere inviato al macello dopo qualche mese. In questo scenario degli orrori, ci sono anche polli modificati geneticamente che crescono così velocemente da non reggersi in piedi, molti dei quali muoiono di malattie non trattate. Infine, il viaggio al mattatoio di centinaia di esemplari senza cibo né acqua.
Un trattamento indegno per una società che si dice evoluta laddove manca totalmente il rispetto nei confronti di altre specie viventi.
Fonte Foto: Animal Equality
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