Allarme della Coldiretti per le api in Italia, di questo passo il tracollo sembra inevitabile!
La primavera, i fiori e le api sono ormai in arrivo ma, per queste ultime in particolare, la situazione sembra essere particolarmente grave in questo 2024. Gli apicoltori italiani combattono da anni con seri problemi che stanno affliggendo le loro arnie, uno dei più gravi è dato dall’invasione del calabrone asiatico, un animale che si ciba proprio delle api e che, stazionando davanti gli alveari, non permette a queste di uscire a procacciare il cibo fino a portarle alla morte. In questo inizio di 2024 però i problemi sembrano essere ancor più grandi e sono derivati dalle temperature primaverili anticipate, l’allarme è già partito per le api italiane.
Per alcune persone l’inverno piuttosto mite potrebbe essere sembrato una benedizione ma la verità è ben diversa da così. Per gli animali che sulla stagionalità hanno improntato tutta la loro evoluzione durata millenni, infatti, questi cambiamenti improvvisi non sempre sono facili da assimilare e in molti casi possono essere per loro disastrosi.
Questo caso è anche quello delle api che per via delle temperature molto sopra la media, basti pensare che la settimana scorsa ad Aosta e Palermo si sono raggiunti picchi di 20 gradi, sono uscite fuori dalle arnie trovando però sorprese inaspettate. I picchi di alte temperature non sono infatti costanti e basta poco per far sì che si verifichino importanti sbalzi termici, questo fa sì che al calare del sole, in particolar modo, si raggiungano minime vicine alle medie stagionali e non tollerabili dalle api rimaste all’aperto.
Non tutte le api fanno infatti in tempo a rientrare nell’arnia per la notte, un fattore che però non rappresenterebbe un rischio a condizioni normali. Seppur le temperature sono spesso sopra alla media, poi, le piante non risentono in particolare di queste quando si parla di fioritura, sono fattori ben più costanti come le ore di luce della giornata a spingere le piante a fiorire con la conseguenza che per le api fuori dall’arnia in questo periodo la ricerca di cibo è difficoltosa e poco profittevole, portando gli animali, già provati dall’inverno, a dover compiere sforzo extra con il conseguente indebolimento della colonia ed il crollo del numero di individui.
Intanto già l’ultimo raccolto di miele italiano è stato il più povero del decennio, questi animali sono però indispensabili soprattutto all’ambiente più che a soddisfare il nostro palato, motivo per cui il loro calo sta allarmando tutti. I pericoli sono imminenti ed ogni anno se ne aggiungono di nuovi a disegnare un quadro drastico che sembra non poter essere cambiato a breve.
Senza dubbio l’impegno comune è importante per far sì che questi animali, patrimonio del mondo, possano continuare a vivere e fare vivere a loro volta l’ambiente, le mosse andranno però studiate in fretta altrimenti il tracollo definitivo potrebbe arrivare prima di quanto ci si potesse aspettare.
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