In un recente studio gli scienziati della Rockefeller University hanno avanzato l’ipotesi che anche i polpi sono in grado di sognare e addirittura avere degli incubi.
I ricercatori della Rockefeller University hanno osservato un comportamento inusuale in un esemplare di cefalopode posto sotto osservazione nell’acquario del laboratorio.
Il polpo ha iniziato a cambiare colore, a dimenarsi e a mostrare comportamenti anti-predatori. Questi indizi hanno spinto gli studiosi ad avanzare l’ipotesi che l’animaletto marino non solo stesse sognando ma che stesse addirittura avendo un incubo.
Supportati dalle evidenze mostrate in un filmato, gli scienziati dell’istituto hanno raccolto e pubblicato le osservazioni e le loro conclusioni sul fenomeno sul sito bioRxiv, in attesa che il loro studio venga sottoposto a revisione paritaria.
I polpi possono avere gli incubi: i dettagli della scoperta
Come accennato in precedenza, gli autori dello studio hanno basato la loro ipotesi su un comportamento sospetto assunto dall’esemplare di polpo maschio della specie Octopus insularis tenuto nel Laboratory of Integrative Neuroscience.
Una mattina i ricercatori hanno ritrovato il cefalopode, a cui è stato dato il nome di Costello, avvinghiato ad un tubo di PVC, come se stesse cercando di strangolarlo con i suoi tentacoli. Inoltre, l’acqua all’interno dell’acquario era torbida.
Sorpresi e incuriositi, i ricercatori hanno deciso di visionare i filmati delle ore precedenti per ottenere ulteriori informazioni sull’accaduto.
Dalle riprese l’équipe ha scoperto che, durante il sonno, il polpo aveva cambiato colore, cercando di mimetizzarsi con l’ambiente esterno, e aveva agitato con veemenza i tentacoli.
Dopo di che Costello si è svegliato di soprassalto e ha manifestato comportamenti anti-predatori, spruzzando inchiostro nella vasca.
Gli studiosi hanno giustificato il cambiamento di colore dell’invertebrato mentre dormiva e i suoi movimenti inconsulti con l’ipotesi che l’animaletto stesse sognando e, in particolare, che stesse avendo un incubo.
Anche se l’equipe ha precisato che lo studio si basa sull’osservazione di un singolo individuo (che tra l’altro non vive nel suo habitat naturale ma in cattività), è fiduciosa delle proprie conclusioni.
Altri ricercatori, invece, hanno mostrato riserve sulle supposizioni avanzate dagli studiosi della Rockefeller University, dando una spiegazione alternativa al fenomeno osservato.
Secondo Robyn Crook, biologa evoluzionista presso l’Università Statale di San Francisco, il comportamento di Costello è compatibile con quello mostrato dai polpi in fase di senescenza. Inoltre, la ricercatrice ha sottolineato che la semplice osservazione dell’esemplare tenuto nel laboratorio non è sufficiente per verificare l’ipotesi che i polpi sono in grado di sognare e addirittura avere incubi, ma sono necessarie prove concrete delle loro attività cerebrali durante il sonno.
Nonostante gli scetticismi e le supposizioni non ancora comprovate, uno degli autori dello studio, Marcelo Magnasco, ha dichiarato: “Se ci fosse conferma del fatto che il sonno e i sogni sono in qualche forma universali tra molte specie animali, sarebbe molto interessante cercare di scoprire perché.”