Una macabra consuetudine sembra svolgersi con spaventosa frequenza e da lungo tempo per le strade di Roma. ‘Fare Ambiente’ parla della presenza di diversi macelli clandestini, la cui presenza è stata riscontrata da una serie di ispezioni avvenute ieri. Il movimento ambientalista, coordinato da Antonio Colonna, ha trovato infatti due attività illegali in funzione in un ristretto cerchio del territorio. Uno era presente in via della Magliana, dove, parole dello stesso Colonna, “…sotto un cavalcavia, un signore anziano di nome Aldo detiene decine di pecore, oche, anatre, conigli, oltre a cani e gatti, non solo fra sporcizia, feci e materiali di risulta, ma senza la parvenza di un codice di stalla, registri di carico, scarico e dei medicinali”. Si pensa che questo individuo venda ai privati i propri capi di allevamento.
Colonna si era finto un cliente interessato all’acquisto di un capo macellato, ma l’uomo aveva risposto di non disporne in quel momento, rimandandolo così ad un ‘collega’ nella vicina via di Ponte Pisano. Questo allevamento è risultato essere in regola con la documentazione, ma non con la pratica della macellazione, la quale dovrebbe svolgersi in dei locali preposti e non certo in loco, come stabilito dal Regolamento Comunitario 853. Invece tutt’attorno c’erano prove evidenti di macellazione che avviene di frequente, come tracce di sangue, animali scannati oltre a strumentazione del caso come mannaie e coltelli. E lo stesso proprietario, inconsapevole di star parlando alle guardie ambientali, ha confermato di attuare tale pratica proprio per evitare le spese che altrimenti dovrebbe sostenere se scegliesse di macellare i propri animali allevati secondo la via legale.
Colonna aggiunge: “Abbiamo contato circa 280 pecore in aggiunta ad altri animali e derivati, vedi innumerevoli forme di formaggio sovradimensionate rispetto all’ipotesi di un uso personale. Per tutta l’area, circa 6000 metri quadrati, erano sparpagliate ossa e interiora di animali. Nel Lazio non si possono macellare ovini se non previo parere favorevole del Sindaco e della Asl, portando l’animale, con apposito modello 4 per il trasporto, al mattatoio autorizzato, procedendo con il sistema dello stordimento. Abbiamo dunque denunciato il titolare per uccisione di animali e violazione delle norme igienico sanitarie relative alla macellazione, nonché per maltrattamento circa le pessime condizioni dei suoi cani. Anche il signor Aldo è stato denunciato, con gli animali posti sotto sequestro, in attesa di sviluppi da parte della Procura”. L’augurio è che casi del genere vengano circoscritti e limitati il più possibile, perché ne va della salute delle persone oltre che degli stessi animali.