Alto Adige: via libera alla caccia alla marmotte

Foto dell'autore

By lotta75

Non solo Cani e Gatti

marmottA

E’ polemica degli animalisti in Alto Adige dove, la Provincia, in concomitanza con l’apertura della stagione venatoria, ha appena dato il via libera alla caccia alle marmotte.

A causa dei danni provocati da questi simpatici mammiferi all’agricoltura locale, è stato pertanto valutata l’autorizzazione all’abbattimento di marmotte, nelle zone dove sono stati rilevati dei danni nei prati o nei pressi ad infrastrutture a rischio come fienili, rifugi, bacini di raccolta lungo i corsi d’acqua. Secondo i dati, a causa degli scavi e cunicoli creati dalle marmotte è stata danneggiata il 10% della superficie del territorio, colpendo 210 località. Si stima che la popolazione di marmotte sia di 50mila esemplari che si estendono su 75mila ettari. Questa specie è protetta in Italia, mentre oltre il confine, come in Svizzera e Austria la caccia alle marmotte è consentita.

Il decreto prevede l’abbattimento di 958 marmotte, nel 2015, pari al 3% della popolazione complessiva di 31.710 esemplari censiti nelle 40 riserve di caccia. Lo scorso anno, con un decreto analogo era stato consentito l’abbattimento di 944 esemplari con l’abbattimento effettivo di 657. Il permesso di cacciare le marmotte è limitato a 1280 ettari, riguardanti le aree danneggiate e 100 metri limitrofi, ovvero il 2,5% della superficie dell’habitat di 50.138 ettari che costituiscono le 40 riserve di caccia.

L’autorizzazione all’abbattimento che è stata firmata dall’assessore provinciale all’agricoltura dell’Alto Adige, Arnold Schuler (Svp) ha immediatamente provocato una reazione della Lega Antivivisezione (Lav). Il responsabile di Bolzano Eros Torbol, ha denunciato che “non possiamo più tollerare gli atteggiamenti ostruzionistici della Provincia totalmente ripiegata sulle richieste dei cacciatori, che si fa beffa delle leggi dello Stato, per questo motivo chiediamo al prefetto Margiacchi un intervento diretto per ripristinare lo Stato di diritto in Provincia di Bolzano’”.

Gestione cookie