Allevare un riccio africano in casa: le condizioni ideali per poter tenere uno di questi simpatici e curiosi animaletti, in un appartamento.
In tutta Europa, gli animali esotici tenuti in casa oramai sono davvero tantissimi.
Per animali esotici si intendono tutte quelle specie che non dovremmo mai vedere dal vivo nel nostro paese.
Tra gli animali propriamente detti esotici rientra anche il riccio africano, noto anche come riccio dal ventre bianco, quattro dita o riccio pigmeo, ma sappiate che il suo nome ufficiale è Atelerix albiventris.
Questo curioso mammifero dal dorso ricoperto di spine negli ultimi tempi si è fatto largo tra gli animali da compagnia, ma non tutti sanno come prendersene cura.
In questo articolo, perciò vi andremo a suggerire come allevare un riccio africano in casa.
Allevare un riccio africano in casa: si può
Il riccio africano è ritenuto un animale domestico di tipo esotico.
A differenza del riccio europeo (nome scientifico Erinaceus europeus) o riccio comune, presente anche in Italia, una specie selvatica patrimonio dello Stato, per cui non si può né cacciare, né detenere in cattività.
Tornando al riccio africano, si tratta di un piccolo animaletto dal corpo ovale, lungo tra i 15 e i 25 centimetri e con un peso che varia dai 350 e i 700 grammi.
Originario dell’Africa subsahariana, in natura è possibile osservarlo dal Senegal e dalla Mauritania all’ovest fino al Sudan all’est, come anche al sud in Zambia.
Tuttavia, nonostante la sua collocazione geografia sia così lontana, negli ultimi anni è diventato molto richiesto come animale domestico.
Constato quindi che si può allevare un riccio africano in casa, in che modo è giusto farlo per renderlo felice e sano? Vediamo tutti i consigli e i suggerimenti in merito.
Il trasporto a casa e i primi giorni
La gabbia vi servirà, oltre a tenerlo al sicuro anche per trasportarlo in giro con voi o a visita dal veterinario.
Come trasportino e gabbia dove tenere il riccio africano è opportuno pensare ad una struttura chiusa al di sopra, in quanto questo animaletto anche se non sembrerebbe è un abile arrampicatore.
Dovrà essere tenuta lontano dalle fonti di calore, protetta dalle correnti d’aria fredda e durante la primavera e l’estate può stare anche all’esterno ma con una protezione per il sole diretto.
I primi giorni del riccio a casa, saranno di ambientazione e di conoscenza della famiglia e della casa.
L’animale dovrà familiarizzare con l’ambiente prima di concedere fiducia e lasciarsi toccare.
Trascorso questa periodo accetterà il cibo dalle mani, si lascerà maneggiare e addirittura si volterà per farsi fare i grattini sotto la pancia.
Generalmente, il riccio è un animale solitario, ma accetta la compagnia di un suo simile preferibilmente di una femmina, piuttosto che due maschi adulti.
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Le principali cure
Decidere di allevare un riccio africano in casa, significa avere cura della sua salute fisica e mentale.
Per far ciò occorre pensare anche allo svago dell’animale per non indurlo allo stress.
Si può mettere all’interno della gabbia degli accessori per intrattenerlo, ad esempio:
- una tana con un’apertura di 10-15 cm;
- una ruota per permettere l’esercizio fisico;
- una vaschetta da riempire ogni tanto con acqua tiepida a circa 25°C per permettere al riccio di farsi un bagnetto e di nuotare.
Mai utilizzare invece, come lettiera la “sabbia” ideata per i gatti, in quanto potrebbe masticarla ed ingerirla, provocandosi occlusioni intestinali.
Tenete sempre pulita la gabbia, in quanto il riccio è molto sensibile alla contaminazione fecale e svilupperebbe dermatiti ed allergie cutanee.
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L’alimentazione del riccio africano
Tenendo presente che in natura il riccio mangia insetti, vermi, piccoli vertebrati, lucertole, serpentelli, piccoli topolini, radici e frutta, anche per il cibo in cattività dovrà contenere gli stessi nutrienti.
Considerando, quindi che necessita di una dieta ricca di proteine, può andare bene il cibo energetico per gattini cuccioli o quella per furetti.
L’importante è integrare con tarme della farina, tarme del miele, grilli, piccole quantità di frutta, banane, miele e tuorlo d’uovo sodo.
Per quanto riguarda l’acqua, tramite il beverino a goccia dovrà avere a disposizione e sempre fresca.
Ciò che invece non si deve mai somministrare è: il latte di bovino e derivati, in quanto responsabili di dissenteria.