Allevare un piranha in casa è possibile? Considerazioni sulla scelta di tenere un piranha come animale domestico.
In questo articolo, approfondiremo le difficoltà che sorgono sulle regolamentazioni legali associate all’eventualità di elevare un piranha in un ambiente domestico e le questioni morali da considerare.
Cercheremo di determinare se questa opzione è adeguata per gli appassionati di acquari oppure se dovrebbe rimanere semplicemente una fantasia.
Uno degli animali che più attira l’attenzione e la curiosità di molti per la sua reputazione temibile, è il piranha.
Proprio per la forte attrazione verso questo animale, potrebbe sorgere nella mente degli appassionati di acquari la domanda: “Allevare un piranha in casa è possibile?”
Iniziamo dicendo che non tutte le specie di piranha si possono tenere come animale domestici, almeno in Italia.
Prima di decidere di allevare un piranha in casa, è bene consultare le autorità locali e ottenere informazioni specifiche sulla normativa della vostra zona.
Alcune specie, possono essere considerate invasive e potrebbero essere proibite, perciò occorre informarsi bene.
Quindi, se avete intenzione di allevare un piranha, assicuratevi di procurarvelo in modo legale, ovvero attraverso fonti autorizzate, rispettando le normative sulla cattura e il trasporto di animali.
Inoltre, occorre avere a disposizione tutti i documenti pertinenti, come ricevuta e certificati relativi all’acquisto e alla detenzione del piranha. Tutto questo, è importante per poter dimostrare la legalità del possesso dell’animale.
Infine, non sottovalutate l’allevamento domestico e cercate consigli da parte degli esperti in acquariologia. Ciò vi tornerà utile per poter garantire le condizioni e le cure adeguate al vostro piranha.
I piranha appartenenti alla famiglia dei Serrasalminae sono pesci d’acqua dolce che trovano il loro habitat naturale nelle laguna e nei fiumi del Sudamerica.
Tra le varie specie di piranha, quella più comunemente disponibile nei negozi di animali è il Pygocentrus Nattereri (esemplari di provenienza allevata).
Questa varietà, presenta caratteristiche distinte rispetto ai loro cugini selvatici. Hanno mascelle meno pronunciate, colori meno vivaci e mostrano un comportamento meno aggressivo e vorace.
Inoltre, nelle condizioni di cattività, raramente supera i 30 cm di lunghezza mentre in natura possono raggiungere i 35 centimetri.
Ciò che contraddistingue il Pycocentrus Nattereri, spesso chiamato Red Belly, a causa del suo ventre rosso, è proprio questa colorazione distintiva.
Il costo per l’acquisto di un esemplare di questa specie, di solito non è eccessivamente elevato, come infatti varia dai 10 ai 40 euro, a seconda della dimensione e dell’età dell’esemplare.
Tuttavia, ciò che può risultare dispendioso è il loro mantenimento, dato che i piranha sono notoriamente voraci e richiedono una dieta diversificata, composta da pesci congelati, freschi o vivi, tra cui: gamberi crostacei vermi e altri insetti, nonché piccoli mammiferi come rettili e anfibi.
Mentre, è da notare che la carne sia bianca che rossa costituisce solo il 5% della loro dieta, poiché in accesso potrebbe sovraccaricare il fegato.
Poiché i piranha sono pesci che vivono in gruppo è consigliabile ospitarne almeno due esemplari e preferibilmente nella stessa specie e dimensioni.
Questo richiede un acquario di dimensioni adeguate e dedicato esclusivamente a loro, onde evitare che si nutrano delle altre specie di pesci presenti nell’ambiente.
Ecco alcune ragioni per cui è sconsigliato allevare un piranha in casa:
In considerazioni di quanto detto, l’allevamento dei piranha in casa rappresenta quindi una scelta rischiosa e problematica da considerare con serietà e attenzione.
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