Mammiferi e rettili sono stati sottoposti più che mai negli ultimi 20 anni ad una serie di preoccupanti malattie di varia natura. Ad essere interessate da questo triste fenomeno risultano essere in particolare rane, salamandre, pipistrelli e varie specie di serpenti. Si osserva nello specifico una origine fungina di tali malattie, specialmente sui serpenti, e se non si dovesse trovare una contromisura adeguata gli effetti potrebbero ripercuotersi su questi animali in maniera devastante. La malattia fungina dei serpenti trae origine dal virus patogeno Ophidiomyces ophiodiicola e provoca gravi ferite della pelle e vesciche in prossimità della cavità orale, cosa che può anche comportare l’impossibilità per il rettile di nutrirsi, portandolo quindi presto alla morte.
Si riscontra poi un tasso particolarmente alto soprattutto per quanto riguarda i serpenti a sonagli, con la specie Massasauga (Sistrurus Catenatus) al primo posto nella tristissima classifica di mortalità. Gli studiosi hanno trovato 30 specie di serpente afflitte da infezione in circa 15 stati degli USA, e delle tremila specie di serpenti esistenti sul globo moltissime hanno mostrato sintomi di vulnerabilità. Il biologo ed ambientalista Jonathan Kolby afferma in proposito: “Le malattie fungine stanno sorgendo con una regolarità impressionante e colpiscono molte specie di animali.
Non conosciamo ancora le cause della loro origine ma pare che siano diventate più aggressive negli ultimi tempi”. E questo ovviamente finisce col generare squilibri nella catena alimentare, cosa che può causare effetti spiacevoli anche per l’uomo: meno serpenti vuol dire più topi, che sono tra i portatori più comuni di zecche ed altri parassiti. Questo è un pericolo che non può essere sottovalutato. Sotto accusa comunque sembrano esserci ancora una volta i cambiamenti climatici, che impedisce ai serpenti di poter vivere in un clima a loro più congeniale. E’ al momento in fase di studio la realizzazione di un farmaco per contrastare la malattia fungina dei serpenti, che si sta manifestando anche in Europa ed Australia oltre che negli Stati Uniti.