Come riconoscere l’albinismo nelle tartarughe di terra? Quali sono i rischi correlati all’anomalia genetica? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Non si può identificare l’albinismo tout court con la colorazione del manto dell’animale, e le tartarughe di terra non fanno eccezione. Dunque scopriamo insieme come riconoscere l’anomalia genetica nei rettili, e quali sono i rischi correlati, in particolare per gli esemplari che vivono allo stato brado.
Che cos’è l’albinismo
L’albinismo è una rara anomalia genetica, che si sostanzia nella riduzione od assenza nell’organismo della melanina, pigmento da cui dipende la colorazione di pelle, occhi e capelli.
L’albinismo può colpire tanto l’essere umano quanto mammiferi, uccelli, pesci e rettili; e fra questi, anche le tartarughe terrestri. A causa dell’assenza del suddetto pigmento, i rettili presenteranno una colorazione (delle pelle e del carapace) molto chiara, identificabile in una tonalità di colore rosso; inoltre avranno occhi di colore rosso.
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L’albinismo nelle tartarughe di terra: i rischi
Gli effetti dell’albinismo nelle tartarughe di terra sono diversi, e possono incidere sulla qualità e sulla quantità della durata della vita dei rettili; in questo caso lo status di libertà (o cattività ) dell’animale non è affatto un piccolo particolare.
In natura, infatti, le chances di sopravvivenza sono molto basse: l’albinismo può essere annoverato tra le cause più frequenti di morte delle tartarughe terrestri, quantomeno in proporzione al numero di esemplari affetti dalla patologia.
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E al di là dei vari problemi correlati all’anomalia genetica (legati principalmente ad una maggiore sensibilità alla luce solare – con possibilità di sviluppare diverse patologie correlate al disturbo) la causa principale è proprio la scarsa capacità di mimetizzazione.
La colorazione bianca rende le tartarughe terrestri facilmente visibili, eccessivamente esposte alla vista di possibili predatori. Per i rettili in cattività il grave handicap non sussiste. Resta tuttavia la necessità di evitarne l’eccessiva esposizione alla luce solare.
Operazione tutt’altro che impossibile: occorre “solo” posizionare sapientemente il terrario per le tartarughe terrestri.
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A. S.