Dal classico dorato alle sfumature del nero, ma non solo: quando i criceti sono bianchi e come diagnosticare l’albinismo nel roditore.
Tra gli animali domestici più scelti non solo per la sua vivacità, ma anche per il suo manto, che può assumere diverse colorazioni. Ma quando i criceti sono bianchi e quando è possibile escludere che si tratti di albinismo? Tutto quello che c’è da sapere sul colore candido del pelo e tutte le cause che possono determinarlo, compresa l’anomalia genetica nota come ‘albinismo’: tutte le informazioni utili.
Per quanto riguarda gli esseri umani, è il bianco a contraddistinguere le persone albine: il colore è appunto dovuto alla scarsa o nulla presenza di melanina non solo nella pelle ma anche nei peli, capelli compresi. Infatti ‘albus’ in latino vuol dire appunto ‘bianco’. Il caso del criceto non fa eccezione: anche nel roditore in questione è l’assenza di pigmentazione a conferirgli il candore nel manto. Quindi l’assioma è che tutti i criceti albini sono bianchi ma non tutti i criceti bianchi sono albini.
Tale anomalia genetica non è dovuta ai cromosomi sessuali, bensì è ereditaria in egual misura sia per gli esemplari maschi sia femmine ( è bene saper riconoscere il criceto maschio o femmina), può saltare delle generazioni ma vi è una alta probabilità di trasmissione quando i due genitori ne sono entrambi affetti. Non vale solo per i criceti ma per numerosi mammiferi: ad esempio si potrà diagnosticare l’albinismo nel gatto.
Si tratta in ogni caso di un’anomalia genetica piuttosto rara, e se si sostanziasse nel solo colore bianco del pelo, va da sé che sarebbe molto più diffusa, ma naturalmente il bianco si può riscontrare anche in altre specie di roditori della medesima famiglia. Nei piccoli roditori l’albinismo si registra tuttavia soltanto nei criceti nani di Campbell, che presentano un pelo completamente bianco con gli occhi rosa-rossi ma anche occhi neri nella specie black eyed white.
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Ma se non si tratta di questa anomalia rara, quali altre sono le cause del colore bianco? La specie del criceto è un fattore fondamentale: infatti ve ne sono alcune che hanno il caratteristico manto bianco pur non essendo affatto albine. Stiamo parlando del criceto siriano, solitamente dorato ma spesso anche nella ‘varietà’ bianca e quello siberiano, dal pelo mutevole.
Quest’ultimo infatti non è sempre bianco ma assume tale colorazione solo nel periodo invernale, piuttosto rigido in quelle zone. Non a caso gli inglesi lo hanno ribattezzato ‘WinterWhite’, perché il pelo invernale subisce questa ‘schiaritura’ a causa non solo del ridursi delle ore di luce ma anche dell’abbassamento delle temperature.
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L’albinismo nel criceto, responsabile della colorazione bianca, porta con sé dei problemi di salute? Pare che non vi sia alcuna differenza tra un criceto senza anomalia e uno affetto da albinismo, dunque sarà pari anche la longevità degli stessi se messi a confronto: quanto vive un criceto dunque non dipenderà da questo fattore, in caso di criceto domestico.
Tuttavia i criceti bianchi albini sono soggetti ad alcuni disturbi, seppur non mortali: potrebbero subire una crescita anomala dei denti ma anche essere più sensibili ad alcune malattie infettive che si devono riconoscere in tempo. C’è un modo per prevenire l’albinismo? No, ma è bene evitare l’accoppiamento tra soggetto che ne sono portatori.
Qualora si trattasse di un criceto che vive in cattività, si sa che la natura ha delle Leggi che sono differenti: infatti in questo caso il criceto bianco può vivere meno perché più esposto ai pericoli. Il manto candido infatti lo rende molto ben visibile ai predatori, più degli altri suoi simili con un pelo che si può mimetizzare con l’ambiente. Anche in questo caso non si tratta di effetti dell’anomalia genetica, bensì di esposizione maggiore ai rischi dovuti al predatore e la sua preda.
Così come faremmo con gli altri, è bene sottoporre i criceti bianchi a visite periodiche dal veterinario per diagnosticare eventuali patologie in tempo e senza gravi conseguenze.
A.S.
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