Nelle scorse ore è avvenuto uno spiaggiamento sulle cose di Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna. Tra ieri ed oggi infatti almeno trenta esemplari di Caretta Caretta sono stati spinti a riva per le forti correnti ed i venti impetuosi, e la pessima notizia è che sono uno di essi è stato recuperato in vita; tutti gli altri sono invece morti. Il decesso della maggior parte di essi è avvenuto all’impatto con alcune strumentazioni installate per la pesca. Si tratta di un avvenimento insolito, mai accaduto in questi termini negli ultimi anni, anche per quanto riguarda il numero di tartarughe decedute.
In Abruzzo opera anche il Centro Studi Cetacei Onlus, che lavora assieme alle varie Capitanerie di Porto, i Servizi Veterinari delle ASL e gli Istituti Zooprofilattici interessati, intervenendo sul posto con la massima celerità soprattutto in seguito a segnalazioni da parte dei cittadini. E’ stato proprio questo il caso, con diverse persone che avevano approfittato del clima favorevole per trascorrere qualche ora di relax in spiaggia. La sola tartaruga soccorsa e recuperata viva si trova adesso nel Centro Recupero e Riabilitazione “Luigi Cagnolaro”, a Pescara. Le sue condizioni di salute erano gravi ma ben presto gli operatori della struttura sono riusciti a migliorarne lo stato.
A settembre le spiagge della località siciliana di Pozzallo erano state invase da oltre settanta tartarughe sempre appartenenti alla specie Caretta Caretta, che rappresenta la tipologia di questo animale più comune nonostante si trovi ai limiti dell’estinzione, almeno in Italia. L’episodio era avvenuto di notte e tutti gli esemplari erano stati raccolti dagli specialisti per poi essere rimessi in libertà in mare aperto. In Giappone invece già dallo scorso anno è stato ideato uno speciale percorso per consentire a tartarughe ed altri animali selvatici di piccola taglia di attraversare le linee ferroviarie in tutta sicurezza, evitando letali impatti con i treni ad alta velocità.