I mostri marini esistono davvero o sono solo il frutto dell’immaginazione umana? Scopriamo quali sono mostri marini più conosciuti e le loro storie.
I mostri marini sono figure terrificanti, da sempre presenti nell’immaginario collettivo… ma esistono davvero oppure sono solo frutto dell’immaginazione umana che prova a capire cosa nascondono le profondità inesplorate?
Verità e leggenda si fondono nel corso della storia, durante cui l’essere umano ha creato una serie di racconti che ha come protagonisti gli animali.
In questo articolo parliamo dei mostri marini più conosciuti, andando a indagare sulle loro origini e a scoprire le loro caratteristiche principali.
L’idea di una creatura mitologica, che vive in mare e incute terrore ai marinai, ha stimolato la fantasia degli scrittori che l’hanno rappresentata col tempo in maniera sempre più audace e legandola ad antiche credenze.
In questo modo, si sono originate delle storie incentrate su animali mostruosi e aggressivi, che escono dalle acque marine per ingoiare gli eroi di turno o scatenare il panico tra gli esseri umani.
Questi mostri marini possono assumere le forme più disparate, essere quindi draghi, serpenti, calamari giganti, possono avere squame, fauci o tentacoli, ma sono decisamente tutti molto aggressivi.
Nella letteratura simboleggiano delle forze soprannaturali che si nascondono nel profondo degli abissi marini per attaccare all’improvviso: l’uomo si ritrova quasi impotente al loro cospetto.
Rappresentavano il rischio maggiore in un mondo antico, in cui gli unici spostamenti possibili erano quelli via mare.
Molto probabilmente la scarsa conoscenza degli oceani e dei mare e della loro vasta profondità è stata alla base della nascita dei numerosi miti e leggende che riguardano presunte mostruosità marine.
Quando si parla di creature degli abissi marini, fantasia e realtà si mescolano e il loro confine diventa quanto mai labile e sottile.
Pur non essendoci alcuna prova scientifica della loro esistenza, c’è una pseudo disciplina che studia gli animali la cui esistenza è solamente ipotizzata su basi indiziarie: la criptozoologia.
I mostri marini rientrano quindi in questa particolare categoria. Vediamo i principali 6 mostri del mare leggendari e mitologici di cui si ha traccia in letteratura.
Il Kraken è una creatura leggendaria appartenente alla mitologia scandinava.
Aveva le sembianze di un calamaro gigante con numerosi tentacoli e spuntava dalle profondità degli oceani per attaccare e distruggere le navi, divorando tutti gli uomini che si trovavano all’interno.
Il termine deriva dal norvegese “krake” che vuol dire “aberrazione” o “animale malsano”, ma si ritrova anche nel dizionario tedesco con il significato di “piovra”.
La nascita di questa figura leggendaria risale alla fine del XIII secolo, ma è tra la fine del 1700 e il 1800 che il mito del Kraken conosce la sua massima diffusione, assumendo le caratteristiche tipiche che gli vengono riconosciute ancora oggi nell’immaginario collettivo.
La piovra gigantesca che affonda le navi è un grande classico e appare in molti contesti fantasy sia al cinema (ad esempio nella saga dei Pirati dei Caraibi), sia in narrativa: celeberrima è quella del Nautilus del Capitano Nemo, presente nell’opera di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari.
L’azione distruttiva di Kraken è ben chiara quindi nelle nostre menti: il mostro si muove con velocità e inarrestabile ferocia, spuntando dagli abissi e innalzando altissime colonne d’acqua.
Al di là della storia che nel tempo è stata romanzata, il calamaro gigante sembra essere per certi versi un animale realmente esistente.
Nelle grandi profondità dei mari adiacente al Giappone, sono stati rinvenuti infatti esemplari di calamari enormi, a riprova del fatto che questa tipologia di animale esiste veramente, ma è certamente privo di quella ferocia e aggressività di cui si narra.
Anche in Italia, è stato avvistato un enorme uovo di calamaro gigante, che ha fatto notizia per le sue dimensioni.
Il leviatano rappresenta l’archetipo del mostro che ingoia il protagonista della storia.
Viene citato nell’Antico Testamento e descritto dai marinai come una terribile creatura marina metà drago e metà serpente, dotata di una forza leggendaria.
Era un essere celeste che col tempo si era unito alle forze del male ed era solito divorare con le sue enormi fauci intere navi, equipaggio compreso.
Questa figura è stata utilizzata nel 1600 dal filosofo inglese Thomas Hobbes per dare il titolo al suo celebre trattato di filosofia politica, nel quale il potere dello stato è paragonato alla forza inarrestabile del mostro marino menzionato nella Bibbia.
Tale forza è ritenuta dal filosofo necessaria per mantenere una condizione di pace tra gli esseri umani.
Come per il Kraken, anche in questo caso la mitologia nordica, più precisamente quella norrena, è la fonte di origine per questo mostro marino.
Si tratta di un serpente gigante che si dice fosse stato in grado di circondare il mondo, solo mordendosi la coda.
Spesso chiamato anche Jörmungandr (letteralmente “demone cosmicamente potente”), Jörmungand o Miðgarðsormr (letteralmente “il serpente di Midgard”), era figlio di Loki, dio del male e della gigante Angrboda.
Il suo acerrimo nemico era il dio Thor, che riuscì ad ucciderlo ma che morì a sua volta a causa del suo veleno.
L’Hydra è il mostro marino più famoso nella mitologia greca.
Anch’esso ha le sembianze di un enorme serpente marino, dotato di molteplici teste e ricoperto di squame, capace di uccidere con il suo respiro velenoso.
Popolava le acque del Golfo di Argolide ed era in grado di rigenerare le sue teste quando venivano tagliate.
Il suo compito era di sorvegliare l’ingresso degli Inferi, ovvero il regno dei morti.
Hydra è stata in grado di annientare tutti coloro che volevano entrare in quel territorio, fino alla venuta di Ercole, che trovò il modo di ucciderla.
Morgawr è il cosiddetto mostro della Cornovaglia, poiché sembra che abiti i mari di quelle coste, in Inghilterra.
Anche lui sembra un gigantesco serpente di mare, con collo lungo e tre protuberanze del dorso e la sua leggenda ha origine recente, risale al 1975.
In quest’anno, infatti, ci sarebbe stato il primo avvistamento nella Falmouth Bay da parte di due persone che affermarono di aver visto una enorme creatura di colore scuro con un collo lungo e flessibile e con delle corna sulla testa.
Da allora si susseguirono altre segnalazioni con fotografie più o meno nitide del mostro scorso in lontananza.
C’è da dire che Morgawr ricorda molto Nessie, la famosa creatura che vivrebbe nel lago di Loch Ness, ed entrambe potrebbero essere figure mostruose inventate per attirare turisti e curiosi.
Ceto è una divinità minore e primordiale della mitologia greca, figlia di Ponto (il mare) e di Gea (la terra) ed è spesso confusa con il Kraken, di cui abbiamo già parlato in precedenza.
L’etimologia della sua parola deriva dal greco Κήτος, che significa “grande pesce”, “balena”, “mostro del mare”. Il suo stesso nome, quindi, ci fa pensare alla parola cetaceo, di cui ha le principali caratteristiche fisiche.
Ceto fu uccisa dall’eroe Perseo che liberò Andromeda, figlia di Cassiopea e Cefeo, re d’Etiopia, data inizialmente in sacrificio come pasto al mostro per salvare la città dei genitori dalla distruzione.
Nel mondo, ogni anno, vengono scoperte nuove specie animali. Alcune sono molto particolari, altre sembrano più familiari perché magari assomigliano a qualche altra creatura che già conosciamo bene.
Solitamente però, le scoperte più sconvolgenti e misteriose vengono dall’oceano.
Gli animali degli abissi sono spesso veramente unici, spesso perché si sono evoluti in un luogo buio, ostile, senza molta vita: gli organismi che si trovano in un ambiente critico, hanno sempre caratteristiche particolari, proprio perché si sono adattati in un contesto unico.
E l’oceano, nelle sue profondità, è uno dei luoghi meno esplorati sulla Terra, dove si nascondono queste creature oceaniche davvero incredibili, che somigliano a dei veri e propri mostri marini.
Il Gigatocrypis è uno dei membri della famiglia dei ciprinidi.
Questa bizzarra creatura vive in profondità, a 1300 metri sotto l’oceano; ha una forma rotonda ed il corpo è trasparente, permettendo di vedere piccoli organi a forma di semi, al suo interno.
Questo strano animale ha dimensioni di circa 2,5 cm di diametro, ed un caratteristico colore arancio.
La parte del corpo che somiglia ad un’antenna sottile lo aiuta a nuotare e trovare cibo nell’oceano profondo.
Gli occhi, che sembrano delle parabole riflettenti, lo aiutano anche a rilevare la presenza di predatori, un dono naturale per loro poiché questa specie vive in un luogo dove non c’è luce solare.
I bathynomus, o isopodi giganti, sono grandi isopodi, i più grandi esistenti e sono stati trovati negli oceani Pacifico, Atlantico e Indiano a una profondità di oltre 2000 metri.
Le loro dimensioni vanno da 36 a 50 cm, e somigliano a degli insetti.
Il corpo di questi isopodi giganti è protetto da un guscio spesso e forte, diviso in segmenti.
A questi animali degli abissi piace mangiare tutto ciò che proviene dalla superficie dell’oceano, tra cui parti di pesci morti e altre creature.
Se attaccati da un predatore, si possono trasformare immediatamente in una palla, con il loro forte guscio che li aiuta a proteggersi.
Il megalodicopia hians è una speciale creatura delle profondità oceaniche, della famiglia dei tunicati.
Questo animale è stato trovato all’interno delle pareti dei canyon, nelle profondità del mare a 1100 metri.
Il corpo semitrasparente aiuta queste creature a nascondersi dai predatori, ma è utile anche per catturare facilmente le prede.
Il megalodicopia hians ha una grande bocca e la usa per filtrare l’acqua di mare facendola passare attraverso di essa, trattenendo il cibo e rilasciando l’acqua attraverso un altro sifone. Si trovano sempre come una creatura fissa, che non si muove, e aspettano che arrivi il cibo.
Gli squali goblin sono anche chiamati come “squali vampiri”, perché a loro piace vivere nei fondali oceanici e non stati mai trovati in presenza di luce.
Si trovano normalmente negli oceani del Golfo del Messico, del Pacifico e dell’Atlantico.
Gli scienziati non possono ancora stimare il loro numero poiché non hanno mai trovato questa specie in presenza di luce.
La forma insolita della testa rende gli squali goblin speciali anche all’interno della stessa famiglia degli squali.
Definirli mostri marini è riduttivo: hanno una lunga bocca che può fuoriuscire dal cranio con denti lunghi e sottili, il che gli dà un look quasi demoniaco.
Per muoversi e orientarsi, proiettano costantemente un rumore nelle profondità dell’oceano, e ne raggiungono il riflesso per rilevare prede e predatori.
Gli squali goblin hanno anche un grande fegato, il che indica che non mangiano molto spesso.
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In alcune foto dei fondali oceanici, questo particolare calamaro è stato scambiato per un extra terrestre, per un mostro marino o per qualche altra creatura mitologica, per il suo aspetto veramente strano.
Il magnapinna è un membro della famiglia dei calamari magnapinna, trovato a 4500 metri di profondità negli oceani.
Le insolite pinne del loro corpo coprono il 90% della loro lunghezza totale, e possono piegare il corpo lateralmente fino a 90°, questo ovviamente li rende molto strani nell’aspetto.
I loro lunghissimi tentacoli aiutano questa strana creatura anche a catturare gli organismi commestibili nei fondali oceanici più profondi.
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Gli squali dal collare sono una delle specie animali più antiche del mondo, con i loro 150 milioni di anni di evoluzione.
In realtà, questa è una delle specie esistenti della famiglia degli squali, nota come fossile vivente.
Sono stati ritrovati a una profondità di 1500 metri nell’Oceano Pacifico, possono crescere fino a una lunghezza di 1,5 metri circa, e hanno denti aguzzi disposti in 25 file diverse.
La strana e grande bocca degli squali dal collare è completamente diversa da quella degli altri membri della famiglia degli squali: possono piegare il loro corpo quando stanno per catturare la preda, sembrando quasi un serpente, in quel momento.
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