La questione lupi in alcune Regioni del Nord Italia, come la Valle d’Aosta, è annosa. Per questo, già in passato, questi animali sono minacciati da un piano di abbattimento selettivo al quale sta lavorando il Ministero dell’ambiente. Nelle scorse settimane, la Valle d’Aosta ha annunciato la richiesta all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’autorizzazione per l’abbattimento. Aveva spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura e alle risorse naturali, Alessandro Nogara: “Una commissione ad hoc è al lavoro per l’elaborazione dei dati e della documentazione da inoltrare all’Ispra per la richiesta di controllo della specie. Conto di arrivare a un risultato entro un paio di mesi”.
Già da tempo, Arci e Legambiente locali si battono contro questo provvedimento, ritenendolo “controproducente”. “Il nomadismo a larghissimo raggio dei lupi, che vanno dove c’è da mangiare, riporterebbe in breve tempo altri esemplari nei territori dove intervenissero abbattimenti. La misura, ove adottata impropriamente, rischia di creare disequilibri e depotenziare le altre misure veramente utili a gestire correttamente il fenomeno”, sostengono. La Valle d’Aosta non intende aspettare e vuole agire autonomamente. A poco servono le rassicurazioni di Nogara: “Abbattere i lupi rappresenta per noi l’extrema ratio. Il controllo della specie si porta avanti innanzitutto con misure preventive”.
In Italia situazione di stallo
Intanto, si attende di capire che ne sarà del “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”, che da tempo è in via di approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni. Molti sono i presidenti di Regione che hanno espresso la contrarietà all’abbattimento. Insieme a loro ci sono le associazioni animaliste, come la Lav, che ha lanciato un appello. Scrive in un comunicato: “Ci appelliamo alle Regioni che si sono opposte all’ipotesi di autorizzare il ‘bracconaggio di Stato’, dopo 46 anni di rigorosa protezione, affinché tengano fede alla loro posizione durante la riunione di domani”.
Anche il WWF chiede norme precise ma dice di no gli abbattimenti. Dichiara Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia: “E’ un momento cruciale per il futuro del lupo in Italia. Chiediamo che il Piano venga approvato con fondi adeguati per monitoraggi coordinati e per la messa in opera da subito delle migliori misure di prevenzione, rimboccandoci le maniche tutti insieme per minimizzare i conflitti e ridurre drasticamente il bracconaggio. Solo così dimostreremo che la convivenza è possibile e potremo mettere la parola fine (con buona pace di chi la cavalca per i propri interessi) ad una ‘guerra del lupo’ che sta andando avanti da troppo tempo”.
GM