Cane di cacciatore invade proprietà privata ed uccide la gatta di famiglia

Cane di cacciatore invade proprietà privata ed uccide la gatta di famiglia

La LAV denuncia un nuovo sopruso commesso, anche se indirettamente stavolta, da un cacciatore. Lega Anti Vivisezione parla sul proprio sito web ufficiale del brutto episodio che ha visto come sfortunata protagonista una gatta. Il tutto si è verificato di mattina presto una settimana fa, nelle campagne situate in provincia di Padova. Qui padre e figlio vengono allertati dal gran fracasso proveniente dall’esterno della loro abitazione. Una volta giunti fuori i due si accorgono dell’intrusione di un cane da caccia all’interno della loro proprietà. Ma quel che è peggio è che l’animale stringeva tra i suoi denti il corpicino di Nerina, la loro gatta. È risultata inutile la corsa da veterinario, nel tentativo di salvare la micetta. Dopo alcune ore di agonia l’animaletto è infatti morto a causa delle gravissime lesioni interne riscontrate. Il cane l’aveva azzannata in maniera letale, come evidenziato anche da una apposita radiografia.

In particolare Nerina ha subito la frattura dello sterno ed una ernia addominale. LAV scrive in una nota le parole di Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della della Lega Anti Vivisezione: “I cacciatori sono responsabili della morte di milioni di animali selvatici ogni anno, e anche del ferimento e dell’uccisione di decine di persone: a ciò si aggiunge quanto accaduto in provincia di Padova, che porta alla luce un’altra grave responsabilità dei cacciatori. La mancata custodia dei cani da caccia, può infatti comportare la morte o il ferimento degli animali domestici. Anche se questi sono regolarmente custoditi all’interno delle pertinenze private dove la caccia non può mai essere praticata”.

L’unica soluzione è abolire la caccia

Insomma, si può capire tutto lo stupore nel vedere come un cane sia stato lasciato incautamente libero, pur essendo consci dei rischi che questo avrebbe comportato. La LAV ha lanciato sempre dal suo sito web una campagna online condotta con l’esemplificativo hashtag #bastasparare. Per dire di no alla caccia ed all’azione indiscriminata di chi pratica l’attività venatoria, pensando di poter fare tutti i propri comodi in barba alla legge. Per la LAV soltanto l’abolizione definitiva della caccia può comportare la dovuta sicurezza che deve essere garantita agli animali ed anche alle persone. Ma purtroppo questa è una cosa che per i tanti interessi economici e di sorta coinvolti non succederà mai. Tra l’altro una nuova polemica investe i cacciatori per un motivo orribile.

A.P.

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