L’Enpa protesta ufficialmente e con veemenza contro una delibera presta dall’amministrazione comunale di Gaeta. In sede di consiglio comunale è stata approvata una serie di modifiche al proprio regolamento sulla tutela degli animali. Ma l’Ente Nazionale Protezione Animali sottolinea come tutto questo sia avvenuto “contra legem ed illegittimamente”, diffondendo una nota dove parla di quanto accaduto. “Il consiglio ha abrogato il divieto di fissare un numero massimo di animali domestici detenibili in abitazioni. E ha fissato dei paletti sul numero degli stessi che vanno in aperto contrasto con le normative regionali e nazionali in materia. E’ assurda, ad esempio, la restrizione alla detenzione per massimo 5 gatti nelle aree esterne. Questo a prescindere dalla dimensione delle stesse ed al contempo senza nessuna limitazione numerica, se non in base alla superficie, nelle aree chiuse e negli appartamenti. Con l’effetto di aumentare il rischio di accumulo compulsivo in ambienti inadeguati”.
“Penalizzando invece chi, con investimenti personali e quotidiana dedizione per la corretta detenzione e pulizia, cura animali feriti o malati. Salvandoli anche dalle inadempienze delle autorità preposte. L’Enpa sta valutando, appena la delibera sarà pubblicata, di impugnare la stessa dinanzi all’autorità competente. E ciò al fine di ristabilire il principio fissato dal legislatore. Violato invece dal nuovo regolamento, secondo il quale laddove vengano rispettate le condizioni igienico-sanitarie atte a tutelare la salute pubblica e quella degli animali, non si può limitare il numero di animali d’affezione che è possibile detenere in casa propria. Principio confermato da numerose pronunce giurisprudenziali finanche del Consiglio di Stato.”
Enpa, è scontro aperto sulle norme a tutela degli animali
La nota dell’Enpa prosegue. “E’ regolamento, quello del Comune di Gaeta, che mortifica non solo la legge ma le prime vittime dell’illegittimo provvedimento. Ovvero gli animali d’affezione, che, come esseri senzienti, hanno diritti che vanno tutelati e non violati. Ciò anche in considerazione del fatto che la norma introdotta potrebbe indurre i proprietari ad abbandonare i loro animali. Insomma c’è il rischio, più che concreto, che si finiscano per incentivare comportamenti criminali. L’abbandono, come il maltrattamento e l’uccisione di animali sono reati che le istituzioni dovrebbero fare di tutto per reprimerle. E non certo per agevolare”. Invece in Belgio è stato preso un importante provvedimento in favore degli animali.
A.P.