Il killer di Las Vegas era un cacciatore: anche questo è alla base della follia

Il killer di Las Vegas era un cacciatore: anche questo è alla base della follia

Las Vegas
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La strage di Las Vegas perpetrata dal folle Stephen Paddock, che ha aperto il fuoco su una folla di centinaia di persone avvalendosi di almeno una ventina di armi automatiche, sembra nascondere dei retroscena alle sue origini. L’omicida ha ucciso 59 persone ferendone addirittura oltre 500, e secondo quanto emerso, ci sarebbero dei dettagli particolari che lo riguardano. Paddock sembra fosse alquanto scorbutico nei modi, ai limiti del violento. Era così con la sua fidanzata Marilou Danley, 62enne di origini filippine che si trovava nello stato asiatico al momento della strage. E Paddock possedeva anche regolare licenza per il possesso e l’uso di armi da fuoco, in particolare per la pratica della caccia, di cui era appassionato. Il 62enne era stato inquadrato negativamente dai dipendenti di uno Starbuck’s in cui era solito recarsi a Mesquite, in Nevada.

Chi maltratta gli animali è un potenziale maniaco

E ci sono degli studi comprovati che sembrano correlare in maniera inequivocabile il fatto di uccidere degli animali con quello di aprire il fuoco contro le persone, o quanto meno compiere contro di esse degli atti di violenza in modi diversi. Le osservazioni erano state condotte dalla Yale University, che snocciola anche alcuni numeri significativi. L’80% dei crimini violenti vede i loro protagonisti responsabili del ferimento grave o dell’uccisione di animali. Chi compie violenze contro cani, gatti e non solo, è potenzialmente cinque volte più soggetto a mettere in atto dei reati contro altre persone. In Australia invece un apposito studio commissionato dalla polizia addirittura parla del 100% dei casi a sfondo sessuale in cui i colpevoli hanno sottoposto a sevizie gli animali.

Alla base di tutto ci sono dei disturbi di natura comportamentale. L’FBI utilizza i rapporti di crudeltà agli animali quando valuta il potenziale di minaccia relativo a sospetti criminali. Diceva il filosofo Albert Schweitzer: “Chiunque sia abituato a considerare la vita di qualsiasi creatura vivente come inutile è fortemente soggetta a pensarla allo stesso modo anche per quanto riguarda la gente”. Esattamente come accaduto a Las Vegas. Ovviamente non tutti i cacciatori sono pazzi come Paddock, ma anche l’idea di uccidere degli esseri viventi ‘per sport’ è dì per se abominevole. Proprio l’FBI considera ora un crimine efferato qualsiasi reato di maltrattamento a danno degli animali.

A.P.

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