Una tartaruga liuto (Dermochelys Coriacea) di circa due metri di lunghezza e 700 chilogrammi di peso, è stata rinvenuta nei giorni scorsi su una spiaggia di Calella, circa cinquanta chilometri a nord di Barcellona, in Spagna. La tartaruga era morta e per rimuoverla è stato necessario l’utilizzo di una gru. Si tratta del secondo ritrovamento simile. All’inizio del mese alcuni pescatori di Vilanova i la Geltrú hanno catturato un altro esemplare. In questo caso, la tartaruga era rimasta impigliata nelle loro reti.
Si tratta di una scoperta sorprendente dal momento che questi tipi di rettili preferiscono le acque tropicali e subtropicali. Si trovano soprattutto in Sud America, anche se possono essere visti in tutti gli oceani. Sono le più grandi tartarughe marine che esistono. La loro fisiologia permette loro di regolare la propria temperatura corporea, in modo da poter nuotare a grandi distanze.
Ha detto a El Pais Marina Andrés, veterinaria della Fundación CRAM: “È tra le specie di tartaruga più a rischio. Non è comune, ma neanche così raro osservarle nel Mediterraneo”. Nel 2011 uno dei casi più recenti di ritrovamento: era un esemplare da 420 chili. All’epoca, l’autopsia rivelò che la tartaruga era morta intrappolata in corde e catene di boe. Altro pericolo proviene dall’ingestione di materie plastiche.
La tartaruga trovata a Calella era in decomposizione. Non è così stato possibile trasferirla alla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Barcellona per l’esame autoptico. Pere Alzina, biologo Arenys de Mar, che ha lavorato per anni nello studio delle tartarughe, afferma che “potrebbe essere una grande sorpresa di trovare nel Mediterraneo una zona di nidificazione tartarughe liuto”.
Il ritrovamento a Voltri
Peraltro a Voltri, sul litorale di Genova, appena quindici giorni fa è stata rinvenuta la carcassa di una tartaruga liuto. L’animale era lungo circa un metro e sessanta e si sta cercando di capire come sia arrivato sulla spiaggia. Plausibile che la tartaruga sia giunta già morta, trasportata dalle forti onde causate dal vento di libeccio. Infatti, l’animale presenta un evidente e avanzato stato di decomposizione. Il particolarissimo colore nero ha lasciato il posto ormai solo alle placche ossee biancastre. A trovare la tartaruga i residenti della zona, che l’hanno anche immortalata in alcune foto. Sul posto sono poi giunti la capitaneria di porto,le autorità locali e personale dell’acquario di Genova.
I rischi per le tartarughe
Va detto che oggi i maggiori rischi sembrano essere per le tartarughe marine. Secondo uno studio di WWF Italia soltanto nel nostro paese gli esemplari di Caretta Caretta si trovano sempre più esposte al rischio estinzione. Isabella Pratesi, rappresentante del WWF Italia, fa sapere che negli ultimi anni è salita la percentuale di casi nei quali i volontari del celebre movimento animalista hanno effettuato ritrovamenti di nidi. Purtroppo l’aumento dei nidi non indica un corrispettivo tasso verso l’alto della crescita demografica di tartarughe. Infatti i pericoli per questi rettili dall’aria bonaria sono rappresentati dalla pesca, casuale o mirata. Le stime sono drammatiche: circa centocinquantamila tartarughe vengono raccolte da ami e reti. Quarantamila di esse sono destinate a morte istantanea.